Domenica 1 Settembre 2024
ANTONELLA COPPARI
Politica

Intervista al capogruppo di Forza Italia, Paolo Barelli: "Nessun contrasto tra Mediaset e FdI"

Il capogruppo azzurro alla Camera: è un’azienda che ha sempre garantito autonomia e correttezza. "Sugli extraprofitti è passata la nostra linea. Ora bisogna andare avanti sulla riforma della giustizia"

Roma, 23 ottobre 2023 – Nonostante le smentite ufficiali, è difficile evitare la sensazione che tra la presidenza del Consiglio e Mediaset si sia creata una certa tensione. A riappacificare gli animi potrebbe contribuire la vittoria netta di Adriano Galliani nel collegio di Monza.

Presidente Paolo Barelli, i timori della vigilia sono risultati infondati: l’astensionismo non ha favorito Cappato.

"Il calo dei votanti è fisiologico nelle suppletive – risponde il capo dei deputati azzurri –, ma il dato essenziale è che gli elettori hanno votato per Galliani e quindi per Forza Italia, riconoscendolo come partito liberale e riformista, unico riferimento dell’area moderata e pilastro del governo di centrodestra. Questo risultato va a onore del nostro presidente e fondatore Silvio Berlusconi che si è distinto sempre come persona visionaria e unica in tantissimi campi. La sua Brianza gli ha dato il tributo che meritava".

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Resta il problema dell’astensionismo: come combatterlo?

"Purtroppo, l’astensionismo è un fenomeno da combattere, lo possiamo fare continuando a lavorare bene per il Paese nell’ interesse dei cittadini, convincendoli ad andare a votare con il nostro buon governo".

A proposito: l’incidente dei fuorionda su Giambruno ha un risvolto politico o è solo una fantasia giornalistica?

"Non ho nulla da dire perché si tratta di questioni personali e pertanto di una vicenda privata. È volgare speculare sulle vicende private e non è giusto nemmeno parlarne. Non c’è nulla di politico in tutto questo".

Intanto, Giovanni Donzelli avverte: «Per Mediaset nessun riguardo». Anche su Mediolanum ci sono state fibrillazioni. C’è un problema fra FdI e le aziende berlusconiane?

"Io credo che in Italia tutti riconoscano il valore di quanto ha creato il presidente Silvio Berlusconi, che si è tradotto in posti di lavoro e ricchezza. Mediaset è un’azienda che ha sempre garantito autonomia e corretta informazione, senza distinzioni. Sulla questione extraprofitti, che ha interessato tutto il sistema bancario italiano, è passata la linea di FI, di indirizzare la tassa verso il rafforzamento dello stato patrimoniale della banca stessa. Ciò ha rasserenato i mercati finanziari internazionali ed è stato considerato positivamente anche dalle società di rating. Mediolanum non c’entra niente e non ha per nulla condizionato il nostro atteggiamento a favore dei mercati e del Paese".

Siete soddisfatti della manovra? Voi avete fatto richieste precise, in particolare quella sulle pensioni minime, che non sono state accolte.

"Siamo soddisfatti. Questa è una manovra rivolta alle fasce più deboli: taglio del cuneo fiscale, provvedimenti per le famiglie, per le imprese, per i lavoratori e per le lavoratrici madri. È importante il provvedimento a sostegno del personale della sanità e per l’abbattimento delle liste d’attesa e il rinnovo di tutti i contratti del pubblico impiego. Per le pensioni minime le decisioni già prese portano a circa 620 euro le pensioni dai 65 anni in su: un altro passo avanti ottenuto da Forza Italia".

Si nota una certa timidezza nel governo sulla riforma della giustizia. Insisterete sulla separazione delle carriere?

"Nessuna timidezza, la riforma della giustizia è sempre stata un cavallo di battaglia portato avanti dal presidente Berlusconi e noi vogliamo portarla a termine, separazione delle carriere compresa. Per FI, la difesa deve avere le stesse opportunità dell’accusa e il giudice essere equidistante e quindi davvero terzo. Una giustizia veramente giusta è importante anche per il Paese, perché non sia di ostacolo agli investitori stranieri che vogliono certezze riguardo alle regole".

Berlusconi e FI hanno sempre avuto rapporti speciali sia con Israele sia con i Paesi arabi. In Europa, l’Italia può giocare un ruolo importante?

"Certo. Non solo all’interno dell’Europa, ma anche nel bacino del Mediterraneo, sia per la nostra posizione geografica che per la nostra millenaria cultura che ci porta a dialogare con tutti i popoli. È quanto sta facendo il nostro ministro degli Esteri, Antonio Tajani: ribadire un primato, quello della diplomazia; valorizzare una interlocuzione con tutti per risolvere problemi che non sono certo nuovi, ma che hanno l’esigenza di arrivare a risultati concreti".

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