Sabato 17 Agosto 2024
ANTONIO TROISE
Politica

Balneari, stabilità, commissario: autunno caldo a Bruxelles. ll fronte italiano dei dossier Ue

Tanti nodi politici aspettano la premier Meloni alla ripresa dei lavori comunitari.Tra tutti spiccano i temi economici. Ma l’attenzione è rivolta anche ai vertici Rai

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La premier Giorgia Meloni e il ministro agli Affari Europei e Pnrr Raffaele Fitto in ParlamentoUrsula von der Leyen legge sotto un albero durante le vacanze in famiglia

Roma, 16 agosto 2024 – Si profila un autunno caldo anche a Bruxelles. Fra la nomina della nuova Commissione Europea e i tanti dossier aperti, dai balneari alla manovra economica, comincerà una vera e propria corsa ad ostacoli, con la presidente dell’esecutivo comunitario, Ursula von der Leyen, al suo secondo mandato, impegnata a trovare un delicato equilibrio fra tutti i Paesi membri. Ma ecco i principali dossier sul tavolo.

NOMINE EUROPEE

La prima grana sarà sicuramente quella della squadra della nuova Commissione. Bisognerà scegliere infatti i 26 membri dell’esecutivo comunitario con un vincolo preciso: la parità presenze fra uomini e donne. Oltre alla Germania che ha espresso la presidenza con von der Leyen e all’Estonia che vedrà la premier uscente, Kaja Kallas, diventare alta rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, la Slovacchia ha candidato il vicepresidente uscente Maroš Šefcovic, la Lettonia il vicepresidente uscente Valdis Dombrovskis, la Slovenia l’avvocato ed economista Tomaž Vesel, l’Irlanda l’ex-ministro delle Finanze, Michael McGrath, la Svezia la ministra per gli Affari Europei, Jessika Roswall, e la Finlandia l’eurodeputata popolare Henna Virkkunen. Per il resto, tutto è ancora in gioco. E bisognerà trovare anche un compromesso nell’assegnazione delle poltrone più importanti. Il fronte italiano Nonostante il voto contrario sulla von der Leyen, è improbabile che all’Italia sia riservata una poltrona di serie b. Meloni punta su Raffaele Fitto, titolare delle deleghe per gli Affari Europei, la Coesione e il Pnrr, con una lunga esperienza di eurodeputato. Per l’esponente di Fdi, la premier avrebbe già prenotato un posto come commissario per la Coesione e il Pnrr, due dossier particolarmente importanti per l’Italia. Ma, per rispettare il criterio delle quote rosa, il presidente del Consiglio dorà indicare anche un candidato donna. Fra i rumors delle ultime settimane, sono spuntati i nomi di Emma Marcegaglia e di Letizia Moratti. La trattativa, però, non si presenta affatto semplice. Anche perché per far passare il nome del commissario italiano occorrerà convincere anche i partiti del centrosinistra che siedono a Strasburgo.

I BALNEARI

A settembre tornerà sul tavolo anche la vicenda dei balneari. Le trattative fra Roma e Bruxelles sono alla stretta finale. In caso di fumata nera si andrà diritti alla Corte di Giustizia. Il governo sembra ormai rassegnato a far partire le gare per le concessioni già dal 2025. Il confronto si sta spostando, invece, sulle clausole da inserire per tutela gli investimenti effettuati dagli attuali titolari degli stabilimenti, prevedendo anche forme di indennizzo. Più difficile, invece, fissare dei diritti di "prelazione" o ottenere una nuova proroga al 2030 per le aree dove almeno il 25 per cento del litorale è libero.

PATTO DI STABILITÀ

Entro il 20 settembre, poi, cominceranno ad arrivare i piani di rientro dal deficit dei Paesi che sono già finiti nel mirino della precedente commissione a causa del deficit eccessivo. La procedura di infrazione è stata avviata per sette Paesi, fra cui l’Italia. Sarà anche il primo importante test per verificare il funzionamento delle nuove regole del Patto di Stabilità.

LA LIBERTÀ DI STAMPA E LA RAI

Anche la strada del rinnovo dei vertici della Rai potrebbe intrecciarsi con quella di Bruxelles. A luglio, infatti, c’è stato un duro scambio di lettere fra Ursula Von der Leyen e la premier Giorgia Meloni, con la prima che avrebbe denunciato ingerenze della politica sulla stampa e la seconda che ha rispedito al mittente le accuse rivolte all’Italia. Non c’è dubbio che la scelta della nuova squadra di comando della televisione pubblica potrebbe essere attentamente valutata anche dalla Commissione.