Venerdì 27 Settembre 2024

Torino, sfida in tv tra Fassino e Appendino. Scontro sui poveri

La candidata M5S: "Io sono il cambiamento". Il sindaco uscente Pd: "Voglio e lavoro per una Torino accogliente, attrattiva e solidale"

Piero Fassino e Chiara Appendino: faccia a faccia (Ansa)

Piero Fassino e Chiara Appendino: faccia a faccia (Ansa)

Torino, 11 giugno 2016 - Faccia a faccia in tv, su Sky, per i candidati sindaco di Torino Piero Fassino (Pd) e Chiara Appendino (M5S). Un confronto senza risparmio di colpi, con la 'secchiona' dei 5 stelle che attacca il sindaco uscente sul tema della povertà e lui che ribatte: cifre inventate.  Lei in tailleur pantalone bianco, camicetta a pois e tacchi alti, lui in completo grigio e cravatta blu: unica cosa che li accomuna, il tifo per la Juventus.

APPENDINO: IO SONO IL CAMBIAMENTO - "Torino è a un bivio e ha bisogno di un cambiamento e noi possiamo darlo - promette Appendino - Io sono una donna lavoratrice, ho un'esperienza di cinque anni in Consiglio comunale. Abbiamo costruito un programma in continuità con quanto fatto negli ultimi 5 anni, vi chiedo di giudicarmi per le mie idee e i miei progetti. Ho scelto la mia giunta per le capacità, aprendo al merito". E per marcare la differenza con Fassino: "Noi vogliamo riprendere tutti i quartieri: a ottobre vogliamo lanciare un patto delle periferie sul tema dei trasporti. Giunta proposta? E' una scelta innovativa con persone capaci e competenti, non ho usato il manuale Cencelli". 

FASSINO: GIUNTA UNDER 40 - La prossima giunta sarà composta "metà da uomini e metà da donne. Metà, inoltre, avrà meno di 40 anni", ha detto il sindaco uscente Piero Fassino.  E sulla povertà contrattacca la sfidante: "Non ho mai negato che ci fossero problemi qui. Ma spesso ho letto la cifra di 100mila poveri, ma è una cifra inventata, la Caritas non l'ha mai confermata".  "Voglio e lavoro per una Torino accogliente, attrattiva e solidale, giusta. Una città che non lascia solo nessuno - è il succo dell'appello al voto di Fassino - Voglio costruire una città d'avanguardia per chi scommette sulla formazione, sull'eccellenza, sulla cultura, per i giovani e che pensa ai giovani. Una città - ha concluso - in cui ciascuno pensi che è la città giusta per fare vivere e crescere i propri figli".  In precedenza aveva attaccato: "Penso ci sia molta superficialità nel considerare l'attività di sindaco. E' faticoso, difficile. Non basta attaccare senza dire cosa fare. Appendino nei cinque anni da consigliere comunale ci attaccava senza però mai dare soluzioni".