Giovedì 21 Novembre 2024
SILVIA RIZZETTO
Politica

Ballottaggio comunali 2021: da Roma a Torino si torna al voto. La guida

Urne aperte il 17 e il 18 ottobre per il secondo turno. La guida al voto che coinvolgerà gli elettori di 65 comuni

Un'elettrice al voto per le comunali (Ansa)

Un'elettrice al voto per le comunali (Ansa)

Roma, 16 ottobre 2021 – Domenica 17 ottobre (dalle 7 alle 23) e lunedì 18 ottobre (dalle 7 alle 15) si terranno i ballottaggi in quei Comuni che non hanno scelto il proprio sindaco al primo turno delle elezioni amministrative, avvenuto due settimane fa (il 3 e 4 ottobre). Sono chiamati al voto i cittadini di 65 centri, tra i quali Roma, Torino e Trieste

Ballottaggi: urne aperte dalle 7. Non solo Roma e Torino, si vota in 65 Comuni

Nel nostro ordinamento, il doppio turno è previsto nei Comuni con una popolazione superiore a 15mila abitanti quando nessun candidato è riuscito a ottenere il 50% più uno dei voti, mentre nei centri con meno di 15mila abitanti quando al primo turno c’è stata una parità di voti tra due candidati.  

Roma decisiva. Per la destra l'incubo del cappotto

Viene eletto sindaco il più votato al ballottaggio. In caso di parità, il primo cittadino sarà il candidato collegato alla lista o al gruppo di liste con il maggior numero di voti. Nei centri più piccoli, invece, verrà eletto al secondo turno il candidato più anziano. 

È previsto che alle liste del candidato vincitore del ballottaggio venga assegnato il 60% dei seggi disponibili, ma solo se nel primo turno non ci sia stata una lista che abbia raggiunto il 50% dei voti.  

Risultati elezioni comunali: i nuovi sindaci e chi va al ballottaggio

Sommario

Il fac simile della scheda elettorale

Dove si vota 

Sono tre i capoluoghi di regione al voto: Roma, Torino e Trieste. Alle urne anche gli elettori di sette capoluoghi di provincia, ossia Benevento, Caserta, Cosenza, Isernia, Latina, Savona e Varese

Come

Per esprimere la propria preferenza, basterà tracciare una croce sulla casella del candidato sindaco scelto. Non è valido il voto disgiunto. 

Le liste a sostegno dei candidati potrebbero essere di più rispetto alla prima tornata elettorale. Questo perché i candidati sindaci possono presentare entro 7 giorni dal primo turno il loro collegamento a ulteriori liste, con l’intento di rafforzare la propria candidatura al ballottaggio.  

Cosa serve 

I documenti necessari per votare sono la tessera elettorale e la carta di identità. Validi anche patente, passaporto, libretto di pensione, porto d’armi. Può votare anche chi non si è recato ai seggi al primo turno. Sarà necessario rispettare le norme anti-Covid: distanziamento, sanificazione delle mani, temperatura corporea non superiore a 37,5 gradi centigradi. Non è necessario il Green pass.

Se si perde la tessera elettorale 

Si può chiederne un duplicato all’ufficio elettorale del proprio comune di residenza, che resterà aperto nei due giorni precedenti alle elezioni dalle 9 alle 18 e durante il voto, domenica 17 ottobre dalle 7 alle 23 e lunedì 18 ottobre dalle 7 alle 15. È necessario portarsi con sé la carta d'identità.

Se bisogna rinnovarla

Vale lo stesso procedimento dello smarrimento. Bisogna recarsi nel proprio ufficio elettorale, aperto durante il voto, muniti di un documento di identità in corso. 

Il voto per gli elettori con disabilità 

Gli elettori con una disabilità fisica che impedisce di esprimere autonomamente il voto possono essere accompagnati ai seggi. Il voto assistito può avvenire se si presenta una certificazione rilasciata dall’azienda sanitaria locale e se nella tessera elettorale è presente il timbro “Avd”. Sono esclusi dall’assistenza gli elettori che hanno una disabilità di tipo motoria o psichica

Elettori non deambulanti 

Possono votare in qualsiasi sezione elettorale. Devono presentarsi con un documento che attesti l’impossibilità o la capacità gravemente ridotta di deambulazione, rilasciato dall’Asl, oppure con una copia della patente di guida speciale. 

Ricoverati e positivi al Covid 

Può avvenire solo se l’ospedale o la casa di cura sono nello stesso Comune in cui il ricoverato è iscritto come elettore. Per votare, è necessario compilare una dichiarazione delle proprie intenzioni di voto e presentare un’attestazione sottoscritta dal direttore della struttura che comprovi il ricovero.  

Possono votare anche i pazienti ricoverati nei reparti Covid, purché la struttura sia nel comune in cui si è iscritti come elettori e che contenga almeno 100 posti letto. Se invece la struttura ha meno di 100 posti, il voto viene raccolto da appositi seggi speciali.  

I positivi sottoposti a cure domiciliari, in quarantena o in isolamento devono consegnare entro cinque giorni dalle elezioni una dichiarazione delle proprie intenzioni di voto e un certificato che attesti la positività, rilasciato dall’Asl, compilato entro le due settimane antecedenti il voto.