Venerdì 21 Marzo 2025
Alessandro D’Amato
Politica

Bagnai (Lega): “Piano di riarmo? Non ci stiamo”

Il professore associato di politica economica e deputato del Carroccio: “Estremamente poco chiare finalità e mezzi. E poi proprio ora che pare avvicinarsi la pace?”

Bagnai (Lega): “Piano di riarmo? Non ci stiamo”

Roma, 21 marzo 2025 – Alberto Bagnai, professore associato di politica economica all’Università Gabriele d’Annunzio, e deputato del Carroccio, perché la Lega boccia ReArm Europe?

"Innanzitutto perché è estremamente poco chiaro nelle finalità e nei mezzi. Poi perché è curioso che l’urgenza di armarsi venga sentita mentre il conflitto tra Ucraina e Russia sembra avviato verso una soluzione. La verità è che per l’Europa questa pace è una sconfitta. Il piano è il riarmo di qualcosa che si percepisce come una grande potenza sconfitta. E questo non è un buon viatico per la pace nel continente".

Alberto Bagnai
Alberto Bagnai

Ma le mire di Putin non si esauriscono con l’Ucraina. Tanto è vero che a Est molti sono preoccupati già oggi.

"Sento spesso evocare questi scenari e non mi convincono molto. Ammesso e non concesso che Putin abbia mire espansionistiche, è anche vero che le tensioni in quella zona esistono da 11 anni. E questo rafforza l’argomento che l’Ue non è in grado di gestire il quadro geopolitico attuale. Muoversi adesso dimostra una certa irresponsabilità. E mettere 800 miliardi in mano a un irresponsabile non mi pare una scelta saggia".

Eppure la politica di riarmo prevede comunque gli investimenti, l’incremento della spesa pubblica nel settore si traduce in un aumento del Prodotto interno lordo. Non è una contraddizione?

"Noi non siamo contrari al riarmo. Il nostro non è un pacifismo hippy Anni Settanta e non ho nemmeno la capigliatura per potermelo permettere. Noi pensiamo che l’Italia debba rafforzare le sue forze armate, che soffrono di una decina d’anni d’austerità e dobbiamo ricostituire gli arsenali visto che abbiamo donato armi a Kiev. L’obiettivo di portare al 2% del Pil la spesa militare nel quadro della Nato lo sosteniamo. Ma se proprio dobbiamo ripartire da più debito, perché concentrarsi su spese che sono a basso moltiplicatore?

Ma gli investimenti militari hanno fatto spesso da apripista a quelli in campo civile.

"È vero, l’uomo non aguzza così tanto l’ingegno come quando deve distruggere. Ma non sempre l’alta innovazione determina un alto moltiplicatore, perché non sempre abilita altri investimenti. Lagarde ha già detto che la Bce non è disposta a coprire investimenti di questo tipo, argomentando proprio che il moltiplicatore di questo tipo di spesa è basso".

Il suo capogruppo Molinari ci ha tenuto a specificare che "Meloni non ha il mandato di approvare il piano". Il ministro Urso stamattina ha detto il contrario. Che cosa succede se Meloni approva il piano?

"Guardi, nella mia non lunga esperienza da parlamentare ho visto premier come Conte andare a Bruxelles e approvare la riforma del Mes nonostante una mozione parlamentare contraria. Qui mi sembra che si faccia una tempesta su una questione di carattere lessicale: era in discussione una relazione che non dava un mandato ed è stato ribadito. Ieri l’opposizione ha presentato 4-5 mozioni, eppure sembra che a essere divisi siamo noi".