Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Autonomia differenziata, si allarga il fronte delle regioni che chiedono il referendum

La Campania si aggiunge a Emilia Romagna, Toscana, Sardegna e Puglia. E ci sarebbero contatti anche con le giunte di centrodestra di Calabria e Basilicata

Napoli, 2 luglio 2024 – Anche la Campania alza la voce contro l’autonomia differenziata: l’8 luglio si terrà un’assemblea straordinaria del Consiglio regionale dedicata proprio alla richiesta di organizzazione di un referendum abrogativo a riguardo, unico punto all’ordine del giorno. A sostenere l’ipotesi ci sono il Partito democratico, Azione, Italia Viva e altri gruppi di maggioranza. 

Sono dunque già cinque le giunte pronte a dichiarare guerra alla legge che prevede il trasferimento di numerosi poteri dallo Stato alle regioni: presenti nel ‘coordinamento’ anche Sardegna, Toscana, Puglia ed Emilia Romagna. In particolare, ad avere fretta è quest’ultima, viste le imminenti dimissioni del governatore Stefano Bonaccini, eletto all’Europarlamento. Ma a giocare un ruolo da protagonista dovrebbe essere la presidente della Sardegna, Alessandra Todde. È lei infatti l’unica esponente del centrosinistra (o per meglio dire, del Campo largo, essendo espressione del M5s) a governare una regione a statuto speciale, e le giunte ‘alleate’ la vedono come la più indicata ad appellarsi alla Corte costituzionale in materia di autonomia.  

I governatori delle regioni che chiedono un referendum abrogativo sull'autonomia differenziata
I governatori delle regioni che chiedono un referendum abrogativo sull'autonomia differenziata

E a quanto pare, la battaglia potrebbe non essere un’esclusiva delle regioni guidate dal centrosinistra. Il ‘coordinamento’ starebbe intrattenendo contatti anche con Calabria e Basilicata, guidate da giunte di centrodestra che hanno espresso perplessità sulla legge. 

Le regioni vorrebbero chiudere la partita entro metà luglio, con una formale richiesta alla Consulta. Un obiettivo non impossibile, considerando anche l’impegno contemporaneo del Comitato referendario, che include forze del Partito democratico, del Movimento 5 stelle, di Alleanza verdi e sinistra, di +Europa e di associazioni come Cgil, Acli e Libera.

“Una maggioranza allo sbando che fa e dice tutto e il contrario di tutto – il commento di Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna – Fino ad arrivare al tema dell'autonomia, rispetto a cui, in modo esattamente contrario a quanto avvenuto nel 2018, si chiede l'indizione del referendum”. E aggiunge: “Su un tema tanto centrale per la nazione come l'autonomia sarebbe bene esercitare un minimo di coerenza, per non scivolare nel ridicolo”.