Roma, 16 novembre 2024 – Sulla sentenza della Corte costituzionale sull’autonomia differenziata arrivano anche le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio, che dal forum di Fondazione Iniziativa Europa a Stresa ha sottolineato come vada ad allontanare l’orizzonte di una “soluzione definitiva” in materia.
In particolare, secondo il guardasigilli, verrebbe meno il possibile appuntamento referendario della prossima primavera. “La Consulta è intervenuta pesantemente su alcuni settori che sono quelli proprio tipici del referendum – ha spiegato – Adesso il parlamento dovrà rivederla, poi la rivedrà la Cassazione. A spanne, con prudenza, direi che questa sentenza dovrebbe eliminare almeno per ora la possibilità del referendum”.
“Letta a spanne – ha continuato Nordio – la sentenza della Corte è più che equilibrata, che condivido. Dico a spanne perché per dare una interpretazione tecnicamente corretta occorre leggere le motivazioni, che saranno sicuramente articolate e molto lunghe”. “Detto questo, è sicuro che produrrà un avanzamento probabilmente di mesi o forse anche di anni verso una soluzione definitiva, magari referendaria – ha concluso il ministro – Se mi si chiede se questa pronuncia impedirà o no il referendum, bisognerà leggere le sentenze, ma direi di sì”.
Nordio si è anche espresso sul recente ‘botta e risposta’ tra governo e magistratura su varie leggi: appunto l’autonomia differenziata, ma anche la questione degli migranti in Albania. “Nel mio mondo ideale, il politico non dovrebbe criticare le sentenze dei magistrati e i magistrati non dovrebbero criticare le leggi del parlamento”.
La sentenza dei giudici della Consulta ha stabilito che l’autonomia differenziata è sì costituzionale, ma alcune sue sezioni potrebbero non esserlo. In particolare, è finita nel mirino della Corte la questione dei Lep – i livelli essenziali delle prestazioni dei servizi – che per la legge devono essere uguale in tutto il Paese indipendentemente dalla Regione in cui ci si trova.
Per i giudici è illegittimo che il governo determini i Lep senza delle linee guida, così come è inammissibile anche che possano essere modificati mediante un decreto del presidente del consiglio dei ministri.