Sabato 9 Novembre 2024

Autonomia differenziata, approvata la proposta di Calderoli. Bonaccini: "Irricevibile"

Il Consiglio dei ministri ha dato l'ok alla bozza del disegno di legge. Per il candidato segretario del Pd spaccherebbe il paese: "Pronti alla mobilitazione"

Roma, 2 febbraio 2023 - Il Consiglio dei ministri​ ha approvato la bozza del ddl sull'autonomia differenziata: un disegno di legge proposto dal ministro degli Affari esteri regionali, Roberto Calderoli

"Alla fine del 2023 dovremmo avere in porto l'approvazione della legge" sull'autonomia differenziata, "dei Lep e dei costi dei fabbisogni standard. Mi auguro che all'inizio del 2024 inizieremo a considerare l'aspetto delle richieste e delle intese" con le Regioni, ha detto il ministro Calderoli, durante la conferenza stampa al termine del consiglio dei ministri.

Il ministro appare soddisfatto della decisione, visto che crede che il centralismo abbia creato sperequazioni. "L'esistenza di cittadini di Serie A e B è una realtà, in cui la sperequazione non riguarda solo le differenze tra Nord e Sud, ma anche tra diversi territori: un problema che va risolto e che non può essere attribuito all'Autonomia differenziata, ma è frutto di una gestione centralista", ha detto.

Il ministro Roberto Calderoli
Il ministro Roberto Calderoli

Ira di Bonaccini: "Irricevibile. Pronti a mobilitazione"

Ai microfoni del Tg3, però, il candidato segretario del Pd, Stefano Bonaccini, ha definito irricevibile la proposta. "La bozza Calderoli sull'autonomia differenziata approvata in Consiglio dei ministri è irricevibile e noi siamo pronti alla mobilitazione perché non è stata condivisa con la Conferenza delle Regioni, cosa clamorosa e incredibile, e perché è un'autonomia differenziata che non tiene conto delle nostre proposte e va nella direzione di spaccare il Paese".

Meloni: "Percorso per superare i divari"

"Il Governo avvia un percorso per superare i divari che oggi esistono tra i territori e garantire a tutti i cittadini, e in ogni parte d'Italia, gli stessi diritti e lo stesso livello di servizi", ha dichiarato la premier Giorgia Meloni. "La fissazione dei Livelli essenziali delle prestazioni, in questi anni mai determinati, è una garanzia di coesione e unità. Un provvedimento che declina il principio di sussidiarietà e dà alle Regioni che lo chiederanno una duplice opportunità: gestire direttamente materie e risorse e dare ai cittadini servizi più efficienti e meno costosi", ha aggiunto.