Sabato 2 Novembre 2024
MARTA OTTAVIANI
Politica

Asse Nord Corea-Russia: "Con Mosca fino alla vittoria"

Nuovo incontro al Cremlino. Pyongyang: "Rafforzeremo l’arsenale nucleare". Le preoccupazioni del Giappone, che firma un accordo militare con la Ue. .

Asse Nord Corea-Russia: "Con Mosca fino alla vittoria"

A sinistra il leader nordcoreano Kim Jong-Un con un suo generale

Non bastava la Russia. Ci si mettono anche i suoi alleati a fare dormire sonni poco tranquilli alla comunità internazionale. Quasi a voler confermare i rumors che si susseguono da giorni e che vogliono 8mila soldati nordcoreani pronti a combattere con le truppe russe in Ucraina, ieri la ministra degli Esteri di Pyongyang, Choe Song Hui, è volata a Mosca, dove ha incontrato l’omologo, Serghei Lavrov. Il capo della diplomazia nordcoreana ha dichiarato che il suo Paese ‘è pronto a stare con la Russia fino alla vittoria’ e che aumenterà il proprio arsenale nucleare. Si tratta della terza visita che Choe Song Hui nel Paese. I rapporti fra Putin e Kim Jong-un sono ottimi e le due nazioni hanno in essere accordi di collaborazione militare. Il fronte si allarga, dunque, fino alle sponde del mare del Giappone. Pechino, che tira le fila della parte di mondo che, per un motivo o per l’altro è in conflitto con gli Usa, minimizza e afferma che si tratta di rapporti bilaterali fra due stati sovrani indipendenti. Ma a questa versione non crede nessuno e, a dimostrazione che quello fra Mosca e Kiev è tutto tranne che un conflitto regionale, ci si è messa anche l’Ue. Ieri l’Alto Rappresentante per la politica estera, Josep Borrell era a Tokyo dove ha firmato con il premier nipponico Takeshi Iwaya uno storico accordo di collaborazione militare, che entrerà in vigore a gennaio e che consiste in esercitazioni congiunte e dialogo ad alto livello. Il Sol Levante ha tutti i motivi per essere preoccupato. Storico alleato dell’Occidente dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il Giappone è costantemente nel mirino della Corea del Nord e indirettamente anche della Cina.

Con la Corea del Sud, Tokyo sta seguendo con preoccupazione le mire del Dragone sull’isola di Taiwan, la cui aggressione ridisegnerebbe inevitabilmente i rapporti di forza all’interno della macro regione. Pechino, stavolta, non l’ha presa bene e, mentre ha mostrato indulgenza nei confronti di Russia e Corea del Nord, ha bacchettato Bruxelles e avvisato il Sol Levante. La Ue non deve ‘intervenire in contenziosi territoriali regionali’. Al Giappone è consigliato di ‘imparare le lezioni dalla storia, a rispettare le preoccupazioni dei suoi vicini asiatici e ad agire con prudenza in materia militare’. Il riferimento a conflitti del passato, vinti dalla Cina, è chiaro e inquietante.