Roma, 18 agosto 2024 – Un complotto ordito da “giornali ostili, magistratura e sinistra” per “indagare Arianna Meloni”, sorella del presidente del Consiglio e dirigente di Fratelli d’Italia. Lo scrive questa mattina Alessandro Sallusti su Il Giornale. Un’editoriale che ha scatenato un putiferio politico.
Giorgia Meloni e il complotto contro Arianna
"Purtroppo reputo molto verosimile quanto scritto oggi da Alessandro Sallusti su il Giornale. D'altronde è uno schema visto e rivisto soprattutto contro Silvio Berlusconi: un sistema di potere che usa ogni metodo e ogni sotterfugio pur di sconfiggere un nemico politico che vince nelle urne la competizione democratica. Hanno setacciato la vita mia e di ogni persona a me vicina senza trovare nulla per attaccarci”. Lo afferma la premier Giorgia Meloni all'Ansa.
“Se fosse vero che ora sono passati alla macchina del fango e alla costruzione a tavolino di teoremi per sperare in qualche inchiesta fantasiosa contro le persone a me più vicine, a partire da mia sorella Arianna, sarebbe gravissimo. Ma in fondo sarebbe anche un buon segno, perché queste mosse squallide e disperate da parte della peggiore politica significherebbero solo che stiamo smontando il sistema di interessi che tiene in ostaggio l'Italia da troppi anni. Quindi, avanti a testa alta, con ancora maggiore determinazione», ha aggiunto la premier.
La vicenda
Ma ripercorriamo un po’ le vicende che hanno portato a questa situazione. Quattro giorni fa Fatto Quotidiano (considerato uno dei “giornali ostili a FdI”) pubblica un articolo in cui ipotizza la partecipazione di Arianna Meloni – una delle sorelle della premier – a una riunione sulle nomine Rai. Nomine che spettano al Governo, di cui Arianna non fa parte. A questo punto Maria Elena Boschi (Italia Viva), chiede lumi in Commissione di Vigilanza (Sallusti nell’editoriale accusa, nemmeno velatamente, i renziani di essere la sponda politica di questo complotto). Il giorno dopo Repubblica pubblica un articolo in cui ipotizza la nomina in FS di una manager vicina a Arianna Meloni. Nomine che, anche in questo caso, spettano al Governo, di cui Arianna non fa parte.
La Senatrice Paita (sempre Italia Viva) chiede di conoscere in Parlamento se questa cosa sia vera o meno.
Le parole di Renzi
Una vicenda sulla quale è intervenuto in giornata anche Matteo Renzi: “In soldoni: la magistratura, una parte dei giornali e Italia Viva si sarebbero messi d`accordo per organizzare un complotto e indagare Arianna per traffico di influenze. Vi immaginate? Io che organizzo complotti assieme ai giudici (io!) perché arrivi un avviso di garanzia a una delle sorelle della Premier! E ovviamente da stamani quelli di Fratelli d’Italia rilanciano la notizia, a cominciare dal coordinatore Donzelli: segno evidente che è una strategia comunicativa preparata a tavolino. Delle due l`una. O le sorelle Meloni – così ancora Renzi – sanno qualcosa che noi non sappiamo e allora questa uscita serve ad aprire una polemica preventiva che capiremo nei prossimi mesi oppure il ferragosto pugliese di Giorgia non è andato benissimo e qualche panzerotto è andato di traverso: dentro Fratelli d`Italia c`è troppo nervosismo”.
Il metodo Palamara
Sallusti evoca un “metodo Palamara” contro la premier. L’esponente di Unicost – Unità per la Costituzione, finito nell’occhio del ciclone nel 2019 e “motore di un sistema – scrive Sallusti – che direttamente o indirettamente ha fatto cadere più di un governo: servono una procura orientata, un paio di giornalisti complici e un gruppo politico che faccia da sponda. Secondo Palamara un trio siffatto ‘è più potente di qualsiasi governo, più di qualsiasi Parlamento’, in altre parole è in grado di deviare il corso della democrazia”.
Fdi e Lega
Il responsabile Organizzazione di FdI, Giovanni Donzelli questa mattina ha postato un video in cui ipotizza, senza mezzi termini. una “cospirazione per fermare governo e riforme” e un tentativo di “inquinare la democrazia”.
Anche la Lega si schiera nella vicenda. Con il vicesegretario del Carroccio, vicino a Salvini, Andrea Crippa che parla di “scenario preoccupante perché verosimile”.