Sabato 14 Dicembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Anm contro il governo. Toghe al contrattacco:: "Sciopero e corteo"

Il voto all’unanimità di 700 magistrati ieri in assemblea

Soffiano venti di sciopero all’interno dell’Associazione Nazionale Magistrati. Serve "una immediata mobilitazione, la proclamazione dei una o più giornate di sciopero, la creazione di un comitato referendario e una manifestazione nazionale". È la reazione dell’assemblea straordinaria dell’Anm alla riforma Meloni. Oltre 700 magistrati nell’Aula Magna della Cassazione, a Roma, hanno approvato all’unanimità una mozione che boccia senza appello il progetto governativo che, mettono nero su bianco le toghe, porta ad un "indebolimento delle garanzie e dei diritti dei cittadini".

Nella mozione viene annunciata, quindi, la "mobilitazione culturale" per sensibilizzare l’opinione pubblica "sui pericoli della riforma". Tra le iniziative previste anche "l’istituzione di un comitato operativo a difesa della Costituzione aperto all’avvocatura, all’università, alla società civile, indipendente da ogni ingerenza politica, anche in vista di una possibile consultazione referendaria, per far conoscere alla cittadinanza i pericoli derivanti dalla riforma". E ancora: la proclamazione "in relazione all’iter parlamentare del Ddl" di una o più giornate di sciopero e "l’organizzazione di almeno una manifestazione nazionale da svolgersi dopo l’eventuale approvazione in prima lettura".

Prevista anche una protesta in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario e il "coinvolgimento delle istituzioni europee preposte al monitoraggio dell’indipendenza e imparzialità della magistratura, anche per attivare eventuali procedure di infrazione". Il documento approvato è il passo finale di una giornata in cui le toghe hanno scelto di fare "fronte comune" contro separazione delle carriere, doppio Csm e l’istituzione di un’alta corte come organo di disciplina. La riforma rappresenta "uno strappo e non una nuova trama del tessuto costituzionale", afferma dal palco il presidente dell’Associazione, Giuseppe Santalucia, che risponde idealmente alla premier Meloni che dal palco di Atreju ha affermato che l’obiettivo dell’Esecutivo è "liberare la magistratura dal controllo della politica".