Martedì 26 Novembre 2024
REDAZIONE POLITICA

Analisi costi-benefici Tav, Ponti: "Nessun atteggiamento ideologico, noi neutrali"

Il presidente della commissione in audizione in commissione Trasporti. Sullo studio manca la firma del professore Coppola: "Non condivido la metodologia". E' ancora polemica. Costa: "Saldo negativo per l'ambiente". Centinaio: "Se il contratto di governo non va più bene, ci si risiede al tavolo e si ragiona"

Tav, la presentazione dello scavo nel versante francese nel 2016 (Ansa)

Tav, la presentazione dello scavo nel versante francese nel 2016 (Ansa)

Roma, 13 febbraio 2019 - Tav, non si placa la bufera sull'analisi costi-benefici (che boccia l'opera) pubblicata ieri sul sito del ministero dei Trasporti. Oggi il professore Marco Guido Ponti, presidente della commissione sulla Torino-Lione, in audizione in commissione Trasporti della Camera, ha difeso lo studio. "Si è molto parlato della neutralità di questo gruppo di lavoro, perché dicono che molti si sono già espressi contro la Tav. Il motivo per cui ci siamo espressi? E' come quando un medico vede un quadro clinico di un paziente che viene con radiografie e lo vede come molto ammalato, quel medico deve dire che è molto ammalato". E assicura: "Non credo che ci sia stato nessun atteggiamento ideologico da parte della Commissione. Se in passato abbiamo espresso certe posizioni era perché erano i numeri che parlavano questo linguaggio. Se vedevo numeri diversi diventavo pro Tav sfegatato", ha spiegato sottolineando che il progetto "ha sofferto di un carico ideologico molto elevato in questi mesi".

Tav, il professor Marco Guido Ponti in audizione in commissione Trasporti (Ansa)
Tav, il professor Marco Guido Ponti in audizione in commissione Trasporti (Ansa)

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L'analisi costi benefici "è manipolabile? Sì certo, ad esempio sui parametri di ingresso. Ma altri metodi sono molto più manipolabili e infatti non sono usati", ha detto Ponti, sottolineando che l'analisi "non è perfetta, potrei elencare mille difetti, tra cui l'eventuale marginalità e l'assunzione di mercati perfetti a valle. Però è sicuramente lo strumento migliore". Il professore spiega che "i parametri di ingresso possono variare, ma sono oggetto di standard internazionale. Noi riteniamo comunque che fare i conti, con tutti i difetti che possono avere, è meglio di agire per ideologia". Uno degli obiettivi del gruppo di lavoro che ha portato avanti lo studio è migliorare "il dibattito democratico" e "far avanzare nel paese l'idea di fare i conti prima di decidere" soprattutto per "ragioni di trasparenza".

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Ponti ha detto anche che sull'analisi costi-benefici "c'è completa continuità con quanto fatto dal ministro precedente". In particolare segnala: "Ci riteniamo in perfetta continuità metodologica con quanto operato dall'amministrazione precedente".

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Sul documento manca la firma di Pierluigi Coppola, professore di ingegneria dei trasporti a Torvergata, tra i sei componenti della commissione sulla Torino-Lione. "Ho fatto presente al ministro Toninelli alcune obiezioni di merito sul metodo seguito dai miei colleghi" nell'analisi costi-benefici sulla Tav, dice in un'intervista. Sull'analisi manca il suo nome perché, spiega, "non condivido la metodologia utilizzata". "Si tratta - dice - di un assemblaggio di approcci diversi. In alcuni punti si seguono le linee guida della Commissione europea. Poi si passa a un altro metodo, molto più inusuale», è «il metodo del professor Ponti». «Non mi esprimo sulla sua validità. Ho espresso la mia opinione in una nota consegnata al ministro", ma - aggiunge - "ho forti ragioni di perplessità sul metodo usato per l'analisi costi-benefici, e quindi anche sui risultati che ha prodotto". Tra queste "l'inserimento nei costi del mancato incasso delle accise sui carburanti", "una procedura inedita". In commissione "ci sono stati confronti piuttosto serrati, a causa di una evidente differenza di impostazioni". Uno contro cinque? "Sì, è così". Allora perché ha accettato di entrare in questa commissione? "Per una scelta del ministro. Molte altre analisi, a cominciare da quella sul Terzo valico, sono state assegnate al gruppo diretto da Ponti. Io sono stato inserito per produrre un secondo parere" ed "esiste un mio parere che ho scritto di mia iniziativa per consegnarlo al ministro".

E intanto si alimenta la polemica nel governo. "Nel contratto di governo non c'è scritto no alla Tav", ha detto Gran Marco Centinaio, ministro dell'Agricoltura e del Turismo, in visita a Mosca. "E visto che spesso, quando apro bocca, mi trovo un deputato, o della Lega o dei Cinque Stelle, che alza subito la bandierina del contratto di governo, oggi la bandierina la alzo io", prosegue il ministro. "Io mi attengo a quel contratto e in caso contrario, se non va più bene, non è attuale, ci si siede al tavolo, si ragiona e si scrive che la Tav non è indispensabile", conclude Centinaio.

Anche il ministro dell'Ambiente Sergio Costa commenta su Facebook: "L'analisi parla chiaro: per l'ambiente il saldo è decisamente negativo". E spiega: "Con il Tav avremmo una riduzione delle emissioni di CO2 di appena lo 0,12% del totale delle emissioni in Italia". E poi "c'è il rischio amianto", aggiunge il ministro, sottolineando che: "La roccia della Val di Susa ne è ricca, e la valle è ventosa".