Roma, 6 febbraio 2025 – Addio ad Aldo Tortorella. L'ex partigiano e storico dirigente del Pci è morto la scorsa notte all'età di 98 anni. Tra i primi a darne notizia il presidente nazionale dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che lo ricorda con il suo nome di battaglia durante la Resistenza, “partigiano Alessio”, definendolo “un punto di riferimento per tutta l'Anpi e per tutte le antifasciste e gli antifascisti".
Nato a Napoli nel 1926, Tortorella è stato infatti membro attivo della Resistenza italiana e del Partito Comunista Italiano durante gli anni dell’università a Milano. Arrestato dai fascisti, riuscì a fuggire dal carcere e continuò la sua attività a Genova. Dopo la Liberazione divenne redattore capo dell’edizione ligure dell’Unità, per poi diventare direttore dell’edizione nazionale dal 1970 al 1975.
Nel 1972 venne eletto per la prima volta deputato, resterà alla Camera fino al 1994. Durante la segreteria di Enrico Berlinguer divenne responsabile delle politiche per la cultura del PCI. Assumerà un profilo piuttosto critico verso il "compromesso storico", così come nel 1989 fu tra i sostenitori del fronte del no alla ‘svolta della Bolognina’ quando l’allora segretario Achille Occhetto propose la trasformazione del partito e l'abbandono dell'ideologia comunista. Tuttavia non lasciò il partito, diventato nel frattempo Pds, restandovi come membro della corrente di sinistra guidata da Giovanni Berlinguer. Cosa che invece fece nel 1999, allo scoppio della guerra del Kosovo, in polemica con l'allora primo ministro e segretario Massimo D'Alema.
Più di recente Tortorella aveva fondato l’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra e diretto il bimestrale ‘Critica Marxista’ assieme ad Aldo Zanardo.
Unanime il cordoglio per la sua scomparsa da parte di tutti gli esponenti della sinistra, a partire da Occhetto che lo ricorda come “un esempio di quelle indimenticabili figure di intellettuale-politico che hanno contraddistinto la politica del '900". "Se ne va un partigiano della democrazia, un intellettuale gentile, un comunista che ha contribuito a costruire la nostra Repubblica”, scrive Avs. “Non smise mai di difendere i valori della libertà e della democrazia. Resta questo, anche per tutte e tutti noi, il suo lascito più grande'', la segretaria del Pd, Elly Schlein.