Mercoledì 16 Ottobre 2024
ALESSIA GOZZI
Politica

Airbnb, congelata la tassa sugli affitti

Legge di Bilancio, maratona in Commissione. Venerdì il testo in Aula

Il ministro Pier Carlo Padoan (Ansa)

Roma, 21 novembre 2016 - Nonostante la contrarietà del governo, la norma su Airbnb non vuole morire. La cedolare secca automatica del 21% sugli affitti di periodo non viene bocciata, ma accantonata su pressing delle opposizioni, Forza Italia compresa, che hanno presentato emendamenti analoghi a quello presentato e poi ritirato dalla dem Silvia Fregolent, ma anche di una parte della maggioranza. Così il relatore, Mauro Guerra, ha invitato ad «acquisire ulteriori elementi di riflessione» in particolare sugli attuali incassi per l’erario, le stime dell’evasione e l’impatto sull’imposizione degli enti locali. A favore si è schierato anche il presidente della Commissione, Francesco Boccia: «Non è più tollerabile – spiega – che ci sia chi usufruisce dell’esenzione dell’Imu sulla prima casa, non pagando un euro di imposte locali perché abitazione e poi possa fare concorrenza a B&B ufficiali e alberghi che le tasse le pagano regolarmente».  Sullo stop era intervenuto lo stesso premier con un tweet: «Nessuna nuova tassa». Intanto è tornato anche il tormentone della web tax sui colossi Internet (proposta dalla sinistra Pd con Civati e Pastorino) con una timida apertura dal viceministro Enrico Morando: «Il tema andrà affrontato» ma «serve un consenso a livello internazionale».   LA MARATONA in Commissione è andata avanti ieri sera fino alle 22, ma non sono arrivati gli emendamenti del governo annunciati da Morando. Si è iniziato a votare le proposte di modifica su fisco e produttività, quasi tutti respinte, restano sostanzialmente invariate le misure sul fisco light per i piccoli e gli autonomi (Iri, regime di cassa) e le norme a sostegno degli investimenti, dal credito d’imposta al superammortamento. Il termine per gli emendamenti scade oggi alle 13 ma, fino a questa mattina, si susseguiranno le riunioni tra governo e maggioranza: l’orientamento è di affrontare subito i capitoli Enti locali, pensioni e Sud e rinviare giochi e famiglia alla seconda lettura del Senato. L’obiettivo è portare il provvedimento in aula entro venerdì e chiudere entro il prossimo weekend: da lunedì 28 novembre scatta la pausa dei lavori parlamentari in vista del referendum del 4 dicembre. Poi, qualunque sarà il governo in carica, dovrà traghettare in Senato la manovra, su cui pende la richiesta Ue di una correzione da 5 miliardi. Anche per questo la dote per le modifiche a Montecitorio è di soli 300 milioni.    SUL FRONTE enti locali dovrebbe passare l’allargamento delle maglie per le assunzioni, con l’aumento del turn over dal 25 al 50% (al 100% per i comuni più piccoli), la decontribuzione per le assunzioni al Sud dovrebbe invece essere solo di un anno (invece di tre) ma al 100%. Si tratta sul capitolo pensioni: perde quota la proposta di abbassare da 36 a 35 anni la contribuzione per accedere all’Ape social mentre hanno più chances la proroga dell’opzione donna e l’allargamento della platea degli esodati dell’ottava salvaguardia.  Il presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, chiede di intervenire almeno sugli edili, che hanno percorsi lavorativi discontinui, conteggiando i periodi di disoccupazione e mobilità ai fini contributivi. Ma c’è anche un’altra partita su fronte sanità condotta da Maria Amato (Pd) che propone un fondo per gli acquisti sulla radioterapia oncologica togliendo una piccola quota dalla spesa per i farmaci. Per ora, su questo, dal governo è arrivato uno stop.