Roma, 28 settembre 2024 - Una stretta contro le aggressioni ai medici e agli operatori sanitari. Con l’arresto in flagranza differita e l’aggravamento della pena per chi danneggia strutture sanitarie. E il plauso unanime delle categorie. Il Cdm ha approvato il decreto legge sulle misure per contrastare la violenza negli ospedali e nei pronto soccorso: "Abbiamo mantenuto un impegno preso con chi ogni giorno si dedica alla cura dei cittadini", ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci.
Il decreto
Il decreto modifica gli articoli 380 e 382 bis del codice di procedura penale. Estendendo l’arresto obbligatorio in flagranza anche agli atti di violenza che causano lesioni personali ai professionista della sanità. O che producono danni a beni mobili e immobili che servono all’assistenza sanitaria, compromettendo così il servizio pubblico erogato dalle strutture. La flagranza differita permette di eseguire l’arresto nelle 48 ore successive al fatto, utilizzando anche documentazione videofotografica per l’identificazione dei responsabili. La nuova norma ritocca anche l’articolo 365 del codice penale, aggravando le pene per chi danneggia beni mobili o immobili "nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, compresi beni di medici e personale sanitario". Ora la reclusione è da uno a cinque anni e la multa arriva a 10mila euro. La pena è aumentata se commessa in concorso da più persone. "È un forte effetto deterrente. Che chi lavora con grande sacrificio in ambulatori e pronto soccorso venga aggredito e malmenato è intollerabile", ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Il ministro e le categorie
"Le misure si aggiungono a quelle già approvate lo scorso anno: è già prevista la procedibilità d’ufficio, indipendentemente dalla denuncia di chi viene aggredito e sono stati potenziati i presidi di polizia negli ospedali. Vogliamo che si lavori in sicurezza", ha spiegato Schillaci. Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, ringrazia l’esecutivo e chiede che ora aziende sanitarie e Regioni adottino i sistemi di video sorveglianza "utilizzando eventualmente anche i fondi del Pnrr". La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi) dice che è la norma che gli operatori sanitari attendevano, mentre Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) dice che "ospedali e aziende sanitarie sono già pronti, ora bisogna dare rapida applicazione alle nuove misure".
Maggioranza e opposizione
Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, dice che con questo decreto "il governo Meloni conferma il suo prioritario impegno nel garantire maggiori tutele agli italiani". Secondo Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria nazionale del Pd, il governo adotta un provvedimento "senza risorse e fa la solita propaganda. E intanto le liste d’attesa si allungano e le tensioni negli ospedali pure".