Mercoledì 8 Gennaio 2025
REDAZIONE POLITICA

Acca Larentia, braccia tese alla commemorazione dell’eccidio del 1978

Il grido con i nomi delle vittime della strage di Acca Larentia a Roma. Il "presente!" ripetuto tre volte, col...

Il grido con i nomi delle vittime della strage di Acca Larentia a Roma. Il "presente!" ripetuto tre volte, col...

Il grido con i nomi delle vittime della strage di Acca Larentia a Roma. Il "presente!" ripetuto tre volte, col...

Il grido con i nomi delle vittime della strage di Acca Larentia a Roma. Il "presente!" ripetuto tre volte, col saluto romano. Come ogni anno, 1.300 tra aderenti a CasaPound e altri militanti di estrema destra, hanno commemorato nel ieri i morti dell’agguato del 7 gennaio 1978, dove furono uccisi i due giovani del Fronte della Gioventù, Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, e poco dopo, Stefano Recchioni negli scontri con le forze dell’ordine. La polizia ha presidiato l’area anche per evitare contatti con la vicina manifestazione antifascista. E mentre la Digos è al lavoro per identificare "coloro che si sono resi responsabili di condotte apologetiche del fascismo", scoppia la polemica per la commemorazione con la sinistra che condanna i saluti romani. Un uomo che passando davanti una delle tre targhe, quella dedicata a Stefano Recchioni è stato identificato per aver urlato: "Viva la Costituzione italiana, viva la Resistenza. Mer...". La rimozione da parte del Comune di Roma, nei giorni scorsi, della targa commemorativa di Stefano Recchioni, (rimessa nelle scorse ore), è stata la ragione per cui il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, non ha voluto commemorare insieme al Campidoglio l’anniversario. Intanto, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli chiede la condivisione "di questa memoria, senza ipocrisie" ricordando di essere primo firmatario della proposta di legge di istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla violenza politica tra gli anni ‘70 e ‘80.