Domenica 11 Agosto 2024
GIOVANNI ROSSI
Politica

Addio abuso d’ufficio, il nuovo reato di indebita distrazione ora alla prova Ue

Con il via libera al decreto Nordio è stato di fatto reintrodotto in parte Foti (FdI): stop ai sindaci responsabili di tutto. Ma l’opposizione insorge

Roma, 11 agosto 2024 – Non è proprio il tema più adatto alla canicola d’agosto – con i parlamentari in viaggio verso località amene, i sindaci alle prese con le emergenze estive e gli uomini di legge meno attivi nell’analisi delle imprese di governo. Tuttavia, nell’Italia che si avvia all’immutabile rito ferragostano, due novità collegate movimentano il codice penale. Dopo la firma del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’abolizione del reato di “abuso d’ufficio“ (del pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio che, "nello svolgimento delle funzioni o del servizio, intenzionalmente procura sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, ovvero arreca ad altri un danno ingiusto") lascia ufficialmente spazio al delitto di “indebita destinazione di denaro o cose mobili” (reato intermedio che rispolvera il peculato per distrazione abrogato nel 1990). La novità voluta dal governo lascia così scoperto l’eventuale illecito non riconducibile a peculato, corruzione e concussione. Una previsione di reato – l’abuso di ufficio – assai difficile da provare: vedi proscioglimento, archiviazione o assoluzione nel 92% dei processi.

COLLE VERSO FIRMA DDL NORDIO CON ABUSO D'UFFICIO
Sergio Mattarella ha firmato il decreto Nordio, la riforma del Codice penale e del codice di procedura penale che, tra le altre cose, prevede l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio (Ansa)

Rischio procedura di infrazione

Che l’intervento in extremis dell’esecutivo (inserendo il delitto di “indebita destinazione di denaro“ nel Dl carceri) possa bastare alla Ue per evitare una procedura d’infrazione contro l’Italia è tutto da vedere. La rigorosa posizione assunta dal Consiglio Ue e il recepimento della direttiva europea in materia di reati contro la pubblica amministrazione operato nel 2022 dal governo Draghi depongono a sfavore. Il pericolo di infrazione è addirittura concreto, secondo la responsabile giusti zia del Pd, Debora Serracchiani, che al Corriere paventa il rischio che gli amministratori pubblici possano ora finire "indagati per reati più gravi". "Ogni sistema giudiziario ha la sua logica interna", replica Tommaso Foti (FdI), secondo il quale in Europa c’è "un campionario molto vasto" e l’Italia esprime dunque la sua visione.

Avrei preferito che ci fosse una specificazione della condotta e una conservazione del reato – afferma da Ercolano il vicepresidente nazionale Anci Ciro Bonajuto –. Ma in ogni caso è un risultato importante perché l’abuso d’ufficio, con la sua genericità, rappresentava per chi, come me, ricopre il ruolo di amministratore locale, un limite rispetto al dovere di assumere decisioni nell’interesse della comunità. Un timore costante". La cosiddetta “paura della firma”. Ora svanita? Riecco Foti: "Non ci sono più alibi". "È stato finalmente superato il paradosso del sindaco responsabile di qualsiasi cosa accadesse in un Comune", certifica Bonajuto, eletto con Italia Viva.

Il nuovo reato

Uno degli argomenti preferiti dal centrodestra per arrivare all’abrogazione della norma era, non a caso, l’amplissima condivisione dei sindaci di centrosinistra. Il nuovo delitto di “indebita destinazione di denaro o cose mobili” sanziona invece il "pubblico ufficiale o incaricato di pubblico servizio" che "destina denaro o cose mobili ad un uso diverso da quello previsto da disposizioni di legge o da atti aventi forza di legge, dai quali non residuano margini di discrezionalità" e intenzionalmente procurando "a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o ad altri un danno ingiusto". Pena compresa da 6 mesi a tre anni. Più alta, da un anno a quattro anni, era la pena per l’“abuso d’ufficio“. Per l’ex procuratore capo di Torino Armando Spataro, sentito dalla Stampa , la scelta della maggioranza è un autogol e, "come hanno sottolineato importanti giuristi e non solo magistrati, finirà per favorire i reati dei colletti bianchi e l’espansione della criminalità mafiosa".