Venerdì 20 Dicembre 2024
Pino di Blasio
Politica

25 aprile, Adele Grisendi: “Il ‘sangue dei vinti’ stavolta non c’entra”

La scrittrice e vedova di Giampaolo Pansa: “La Russa appoggiò la svolta antifascista nel 1995. Mentiva allora, dice il vero oggi?”

San Casciano Bagni (Siena), 24 aprile 2023 – Adele Grisendi, un passato da sindacalista della Cgil, scrittrice e vedova di Giampaolo Pansa (insieme nella foto), commenta con un misto di riluttanza e scoramento la nuova sarabanda politica tra polemiche e veleni sul 25 aprile, l’antifascismo e la Resistenza. “Penso ci sia una parte dell’Italia, in tutti gli schieramenti, che non abbia ancora capito che il mondo va avanti e non ha senso guardare indietro”.

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Stavolta non sembra solo revisionismo nostalgico. La frase del presidente del Senato La Russa è un colpo alla Costituzione...

“Sa cosa penso? Ignazio La Russa oggi ricopre la seconda carica dello Stato, era nel gruppo dirigente di Alleanza Nazionale, era con Gianfranco Fini a Fiuggi. Appoggiò la svolta antifascista nel 1995. Mentiva allora, dice il vero oggi?”.

Proprio Fini ha incalzato la premier Meloni perché non sia più ambigua e reticente sull’antifascismo e sulla Costituzione.

“Io sono figlia di un signore, soldato di Mussolini in Albania, rinchiuso due anni in un lager. Sono nipote del fratello di don Pasquino Borghi, missionario e partigiano, medaglia d’oro al valor militare. Quelle frasi di La Russa «vado a Praga per combattere tutti i totalitarismi» non hanno senso. In Italia c’è stato il fascismo, il 25 aprile ci siamo liberati da quel regime e dall’occupazione nazista, non dal totalitarismo comunista che in Italia non c’è mai stato”.

È insensata anche la frase “nella Costituzione non c’è mai la parola antifascismo”?

«Se La Russa oggi è presidente del Senato e gli eredi della destra sono al Governo, è perché c’è stato qualcuno che ha combattuto per abbattere il regime fascista. Mi sembra che si continui a dividerci e a polemizzare sul nulla. Il 25 aprile è la festa della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal fascismo che trascinò il Paese in guerra. Punto».

Cosa avrebbe detto Pansa su queste polemiche?

“Quello che ha sempre detto e scritto. Che se fosse stato più anziano nel 1944, e non un ragazzino, sarebbe andato a combattere con i partigiani. La sua posizione è sempre stata chiara, non c’entra nulla con ciò che ha scritto da ’Il sangue dei vinti’ in poi. Il 25 aprile io e lui non andavamo in piazza, ma per noi era un giorno di festa, fissa nella nostra memoria”.

Sta lavorando con Marco Damilano a un libro sugli scritti di suo marito. Di che si tratta?

“Uscirà il 16 maggio, è una selezione degli articoli di Giampaolo sul terrorismo, a partire dal ribellismo pre-Piazza Fontana”.