{{IMG_SX}}Napoli, 23 febbraio 2008 - «Non vado a votare. Non è la prima volta, ma è la prima volta di cui ne sono orgoglioso. Queste elezioni sono illegali, perchè fatte con una legge che non ha il consenso dei cittadini». Beppe Grillo risponde così a una domanda durante la conferenza stampa prima del suo intervento al «Monnezza Day», organizzato a Napoli dai meetup grillini e da alcune associazioni. «Le liste? - continua. - Non è politica quella lì, se le fai nazionali, è un partito, e a me non interessa. Faccio liste nei comuni. Vedi quei ragazzi lì? Sono loro che devono andare a governare il territorio. Cominciamo dal basso, con la condivisione di punti come l'acqua pubblica, la differenziata spinta. Io voglio comuni a cinque stelle».
Il meccanismo delle liste grilline passa tutto attraverso la Rete, dove vanno messi i curricola dei candidati, la cui 'certificazionè viene da Internet. La Rete è trasparente, sostiene Grillo, non le puoi mentire, lì «non puoi essere disonesto. Gestire il territorio è la politica vera, poi le Regioni. Le Province no, noi siamo per l'abolazione. E poi da ogni regione un candidato al Parlamento, ma questo non presuppone nè lo psiconano-Berlusconi nè topo gigio-Veltroni». Quanto al dibattito sul Parlamento pulito, il comico lo liquida con una battuta: «Sono a favore dei serial killer al Parlamento». Poi ricorda il «V-Day» di settembre con un milione e mezzo di persone e 350mila firme per togliere dalle due Camere chi ha avuto condanne.
Sbeffeggia chi «manda via De Mita perchè è vecchio e poi mette Veronesi che ha tre anni più di lui», si arrabbia con Berlusconi perchè «ha fatto un golpe, una legge elettorale anticostituzionale» e soprattutto per i referendum mancati. «Devono andare via tutti - dice - anche i galantuomini, perchè qualcuno c'è. Noi non siamo l'antipolitica, siamo antipolitici specie ora che ci hanno tolto la scelta dei candidati, e poi partiti e ora persino i programmi, dato che lo psiconano e topo gigio dicono le stesse cose».
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