Supereroi quotidiani. In provincia di Rimini c’è una mamma, Anna Pagano, 50 anni, che tutti i giorni sta alla scuola materna della figlia, seduta accanto a una fotocopiatrice nel corridoio, in attesa che la sua bimba di 5 anni, affetta da tracheostomia e Peg, possa avere bisogno. Lo racconta nel podcast il collega del Resto del Carlino, Francesco Zuppiroli. Ma questo caso, rarissimo anche secondo le associazioni e onlus del settore, accade perché la bambina dovrebbe avere 40 ore di assistenza infermieristica a settimana, mentre il Comune e l’Ausl ne hanno finora disposte 8, oltre a interventi economici. “Un altro giorno” ha avuto la risposta del direttore dell’Ausl - distretto di Rimini - Mirco Tamagnini. E fornisce anche un’altra risposta a questa mamma-coraggio, dietro suggerimento di Salvatore Nocera, che è esperto di dispersione scolastica per Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap). Sentite… Mentre esistono i dati sul sostegno, è praticamente impossibile avere una stima precisa nazionale degli svariati tipi di assistenza infermieristica e comunicativa nei Piani individuali disabili, ma c’è un faro normativo cui fare riferimento. Quello che prevede il diritto all’equiparazione degli alunni disabili a quelli senza disabilità.
Ha collaborato Francesca Delvecchio