Giovedì 21 Novembre 2024

Un'altra non verità su Emanuela Orlandi

Nel podcast di Marcella Cocchi il grande conoscitore di Vaticano, Alberto Melloni, parla dell’ultimo colpo di scena sulle molestie da parte di uno zio alla sorella maggiore di Emanuela

Marcella Cocchi, podcast Un altro Giorno

Marcella Cocchi, podcast Un altro Giorno

"L'unica cosa che vedo è che l'ennesima novità sul caso di Emanuela Orlandi non ci dice molto sul perché scomparve questa povera ragazza ma ci racconta ancora del verminaio che affollava il 'mondo di mezzo' della Roma degli anni Ottanta".

Lo storico del Cristianesimo e grande conoscitore di Vaticano, Alberto Melloni, parla dell'ultimo colpo di scena, sollevato dal Tg di La7, sulle molestie (poi definite solo avances verbali dalla famiglia Orlandi) da parte di uno zio, ora morto, verso la sorella maggiore di Emanuela, Natalina. In questi giorni, la pista familiare si è dunque andata ad aggiungere alle tante che in 40 anni, da quel 22 giugno 1983 in cui scomparve la figlia 15enne di un messo vaticano, hanno fatto del caso Orlandi uno dei più intricati misteri della storia d'Italia.

Nel podcast, daremo conto delle tante vie rimaste senza sbocco, di come Pietro e Natalina Orlandi abbiano motivato che l'ultimo colpo di scena sulle molestie sia una "non verità" e di come, anzi, ritengano che alcuni ambienti vaticani mirino solo a distrarre l'attenzione dalla Commissione di inchiesta parlamentare - l'ennesima, nel nostro Paese - che dovrebbe partire per fare luce una volta per tutte su un caso per cui, rileva Melloni, non è certo strano che siano aperti mille dossier, compreso nello Stato Vaticano. "Ogni volta, sembra sempre che proprio dal caso Orlandi si sia trovata la ciliegina a qualche mistero o schifezza della nostra storia". Solo che, come pare, anche stavolta siamo al buco nero per la povera Emanuela.

Ha collaborato Marco Santangelo