Mentre il governo cerca soluzioni e convoca un “tavolo” con i sindaci delle principali città per lunedì, mentre Milano (dove l’affitto di una stanza costa in media 600 euro al mese e fino a 800 euro) propone le sue soluzioni dopo il vertice Comune-rettori-studenti, mentre la “protesta delle tende” negli atenei si è ormai estesa in tutta la Penisola e tanti, dalla politica agli intellettuali e alla Cei, solidarizzano con gli universitari vessati dall’inflazione e senza posti letto negli studentati, viene da chiedersi come mai l’Italia sia priva di una qualsiasi ricetta. Né il modello Danimarca con lo “stipendio di Stato”, né il “prestito d’onore” di Germania e Regno Unito, nemmeno affitti calmierati dopo la spirale del rialzo dei prezzi.
“Da 20 anni, tra le spese correnti, quella che è stata più tagliata è proprio quella per l’istruzione”, interviene nel podcast il professore ed economista Carlo Cottarelli, che ha appena lasciato il seggio dem del Senato per prendere le distanze dalla linea Schlein e per occuparsi di un progetto per studenti dell’Università Cattolica. La stessa cosa invece non si può dire per la voce pensioni, la cui spesa è rimasta invariata negli anni rispetto al Pil. Cottarelli solidarizza con gli studenti e invita anche a rispettare la Costituzione, garantendo “un’opportunità a tutti” e partendo dunque dalle famiglie in difficoltà.
Ha collaborato Gabriele Tassi