Roma, 15 novembre 2024 – Esiste un legame tra violenza sulle donne e impotenza maschile? Lo abbiamo chiesto ad Adele Fabrizi, psicologa, sessuologa e psicoterapeuta nel comitato scientifico Sia, la società italiana di andrologia che nei giorni scorsi ha diffuso i dati sull’aumento di disfunzioni sessuali maschili, favorito anche dalla diffusione del tumore alla prostata.
La stessa società aveva dedicato un convegno per rispondere a questa domanda nel 2019 a Bari. Il titolo non lasciava margini a dubbi: “Il maschio fragile: le radici dello stalker, del femminicida, del violento nelle disfunzioni sessuali maschili”
Impotenza e violenza sulle donne: cosa sappiamo
L’esperta premette: “Il legame non è stato confermato da studi scientifici basati sulle evidenze, possiamo parlare di esperienza clinica. Le disfunzioni sessuali nell’uomo possono provocare una ferita nell’identità maschile che spesso è collegata con la potenza sessuale. Quindi ci può essere una modalità inconscia di supplire a questa mancanza con un atteggiamento di sopraffazione rispetto alla partner. Per ritrovare, detto tra virgolette, una potenza attraverso la violenza”.
Femminicidi e complesso d’inferiorità maschile
Spesso nei casi di femminicidio compare il complesso di inferiorità maschile. “Verissimo – conferma l’esperta –. E viene come dire deviato, attraverso il nostro sistema patriarcale nel quale siamo ancora chiusi. Che fa sentire l’uomo più forte, gli fa dire, io faccio di te quello che voglio. Fino alle conseguenze estreme”. La disfunzione sessuale può generare un complesso di inferiorità? “Non da sola, ci devono essere altri fattori – corregge Adele Fabrizi -. Naturalmente non deve passare il messaggio che tutti gli uomini con una disfunzione sessuale sono potenzialmente dei violenti. E nemmeno quel problema deve essere considerato una giustificazione. Sicuramente è uno degli elementi per cui l’uomo si sente insicuro, la violenza può subentrare proprio per recuperare la sicurezza perduta”.
L’emancipazione delle donne
Osserva la sessuologa: “Le donne giovani e meno giovani per fortuna stanno cercando una strada per l’emancipazione. Questo spesso rende l’uomo più insicuro. E l’insicurezza può incidere sulla disfunzione sessuale”.
Com’è cambiata la dinamica nelle coppie
E quali sono i segnali che arrivano oggi dagli uomini e dalle coppie? “C’è senz’altro un cambiamento in atto – riconosce l’esperta -, si registra una maggiore insicurezza maschile e un aumento delle disfunzioni sessuali. Ma c’è anche un cambiamento in positivo, oggi si cerca di più una soluzione. Adesso gli uomini vanno dal medico, dall’andrologo, dallo psico-sessuologo”. Quindi la soluzione non è solo farmacologica ma riguarda anche la psiche. “Certo, per questo citato lo psico-sessuologo che serve per intervenire all’interno della coppia, per individuare le aree di difficoltà e cercare di risolvere i problemi, favorendo ad esempio la comunicazione”.