Il 2 giugno 1996 è un giorno speciale per l'Italia. Lo è per la nazione, che celebre il 50° anniversario della nascita della Repubblica, in seguito al referendum istituzionale del 2 giugno 1946. E lo è anche per la Rossa di Maranello: proprio quella domenica, infatti, Michael Schumacher, vestito per la prima volta di Rosso Ferrari, taglia il traguardo in trionfo in un pomeriggio da tregenda.
Il tedesco era noto per le sue straordinarie qualità di guida sotto la pioggia, ma quel giorno si superò andando a vincere sotto un violentissimo nubifragio e aprendo un'incredibile serie di successi che legarono indissolubilmente il suo nome a quello della scuderia del Cavallino.
Forse nessuno, dopo che la bandiera a scacchi ebbe salutato l'impresa di Schumi, osò supporre che ci sarebbero state altre 71 vittorie del Campionissimo con la vettura di Maranello. Nemmeno l'uomo che lo aveva voluto fortissimamente, vale a dire il presidente della Ferrari, l'avvocato Luca Montezemolo, che in questo episodio del podcast “Profondo Rosso” ricorda a Leo Turrini non solo l'emozione di quelle ore ma soprattutto la convinzione di avere una squadra e una monoposto pronte finalmente per un grande avvenire. Erano 17 anni che le Rosse non riuscivano ad aggiudicarsi il campionato mondiale di F1: l'arrivo di Schumi riuscì in breve tempo a cambiare la storia. E tutto cominciò sotto il diluvio del Montmelò.