La Francia, insieme all’Italia, è la patria storica dell’automobilismo. Ai suoi circuiti, a cominciare da quello di Le Castellet dove la F1 è tornata di recente dopo aver fatto base a Magny-Cours, sono legate tante leggende che riguardano anche alcuni piloti divenuti col tempo molto popolari. Uno di questi è Jean Alesi, che proprio sulla pista di Le Castellet fece la sua prima apparizione, nel 1989, al volante di una vettura da Gran Premio. Un debutto straordinario, alla guida di una Tyrrell, che scatenò attorno a quel francesino di origini siciliane una vera e propria asta. È lui stesso a ricordarlo in questo episodio, fino alla decisione di scegliere la Ferrari dopo una lunga e complessa trattativa con la Williams. Cominciò così la carriera di uno dei piloti più amati dai tifosi della scuderia di Maranello.
Questa edizione del Gran Premio di Francia sollecita la curiosità degli appassionati per tanti motivi. Un po’ perché la Formula 1 è tornata solo da poco a Le Castellet, e quindi mancano punti di riferimento solidi, e un po’ per l’andamento di nuovo emozionante della lotta al vertice della classifica. Dagli Anni 90, infatti, il grande automobilismo aveva fatto base a Magny-Cours, per esplicita volontà dell'allora presidente della Francia, François Mitterand: in quella zona, del resto, aveva sede una delle scuderie più longeve, quella della Liegier, ed era giusto renderle onore. Sempre a Magny-Cours, tra l'altro, Michael Schumacher ha confezionato una delle sue imprese più stupefacenti con la Ferrari: nel 2004 vinse il Gran Premio effettuando quattro pit stop, una strategia mai sperimentata prima e mai più replicata, ottenendo così uno dei successi più insoliti e spettacolari della sua carriera leggendaria.
Per Jean Alesi la storia è ancora più particolare. Nel 1989 era in testa alla classifica della F3 e la Tyrrell lo chiamò in fretta e furia per sostituire Michele Alboreto, che non aveva ancora raggiunto l’accordo economico. Dopo due giornate di prove eccezionali, chiuse la gara al quarto posto, ma la scuderia per la quale aveva corso era ormai in decadenza - quella stessa Tyrrell che nel ’76, con il sudafricano Jody Scheckter, si era aggiudicata il GP di Svezia con una macchina con sei ruote. Fu naturale, quindi, che i team principal fossero improvvisamente interessati ad Alesi: alla fine fu “Giovannino", date anche le origini della sua famiglia, a scegliere la Ferrari.