Metà degli Anni 90. Durante un GP d'Inghilterra, nel paddock spunta all'improvviso Lady Diana.
Due Gran Premi sulla stessa pista, a distanza di sette giorni l’uno dall’altro. È già successo nel 2020, a causa della pandemia, e ora si ripete sul circuito dello Spielberg: dopo la Stiria, l’Austria, la sostanza però non cambia.
Per il secondo anno, le conseguenze della pandemia costringono a organizzare una doppietta sullo stesso circuito. È quello dello Spielberg, in Austria, di proprietà della Red Bull, dove il primo atto avrà il nome di Gran Premio di Stiria.
La Francia, insieme all’Italia, è la patria storica dell’automobilismo. Ai suoi circuiti, a cominciare da quello di Le Castellet dove la F1 è tornata di recente dopo aver fatto base a Magny-Cours, sono legate tante leggende che riguardano anche alcuni piloti divenuti col tempo molto popolari.
La Corea, l'India, i Paesi del Golfo Persico e dal 2017 anche l'Azerbaijan. Il grande circo delle monoposto ha cambiato un po' del suo DNA, aprendosi a mercati nuovi, come quello dell'ex Repubblica sovietica.
Monte Carlo non ha termini di paragone, è qualcosa di unico. Non a caso, da decenni è il Gran Premio più seguito nel mondo. E non solo per il glamour, i nobili o gli yacht dei miliardari attraccati vicino all'asfalto.
Dal 1991 il Gran Premio di Spagna di Formula 1 si corre alle porte di Barcellona, sulla collina del Montmelò. A quella gara e a quel circuito sono legati tanti episodi celebri, ma ce n'è uno, in particolare, che è entrato di diritto nella storia dell'automobilismo e soprattutto nella storia della Ferrari. Risale al 2 giugno 1996, sotto un diluvio che trasformò la pista catalana in un ruscello, ed è l'inizio di un'incredibile serie di successi che hanno indissolubilmente legato il nome di Michael Schumacher a quello della scuderia del Cavallino. Leo Turrini lo racconta in questo episodio, accompagnato dal ricordo di Luca Cordero di Montezemolo a cui si deve l'arrivo del campionissimo tedesco a Maranello.
Nell'autunno del 2020 il Portogallo è tornato sulla mappa della F1, dopo una lunga assenza. Lo ha fatto con una pista nuovissima per i Gran Premi, quella di Portimao, dopo essere stato associato a lungo all'autodromo dell'Estoril. Proprio lì, il 23 settembre del 1990 si verificò un episodio emblematico di ciò che la Ferrari è stata in alcuni momenti della sua storia: l'incredibile partenza di Nigel Mansell che costrinse il compagno di scuderia del Cavallino Alain Prost a sfiorare il muretto che chiudeva la corsia dei box e, di fatto, a rinunciare ai sogni di vittoria del Mondiale in quella stagione, aprendo una frattura rivelatasi poi insanabile. Leo Turrini lo racconta insieme all'ingegner Luigi Mazzola, che al tempo era il responsabile della Rossa di Alain Prost.