La storia di Moreno Torricelli inizia in una falegnameria di Erba, il suo paese. Lì lavorava alternando nel tempo libero la passione per il calcio. Caratese, serie D lombarda: la favola nasce dopo un’amichevole estiva contro la Juventus.
Trapattoni lo nota e pretende il suo acquisto per la stagione a venire. Torricelli dalla D alla Juventus in pochi mesi. Grinta, caparbietà, agonismo: tutto quello che un tifoso chiede a un giocatore.
Nel 1998 Torricelli sbarca a Firenze dove ritrova il Trap, e la città si innamora di lui. Tutto bene, tutto bello? No. Sua moglie si ammala gravemente, e Moreno che ne frattempo aveva lasciato il calcio deve occuparsi di lei e dei suoi figli. Momenti duri, che legano il ragazzo ancora di più a questa realtà.
La sua Barbara perde la battaglia contro la leucemia nel 2010. Geppo, così lo chiamavano per via degli inizi in falegnameria, adesso è il simbolo della resilienza: cresce i figli da solo. Orgoglio e testa avanti è la sua lezione.
Da grande ballerino, la notte sfoga la sua rabbia in discoteca, ma rimane uno di noi. Adesso si è rifatto una vita, vive in Val d’Aosta ed è diventato nonno, ma in un angolo del suo cuore c’è Firenze. Per sempre.