Nell’estate di 80 anni fa, mentre Firenze stava per essere liberata dagli Alleati, a Fiesole si consumò il sacrificio di tre giovani carabinieri: Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti, si consegnarono ai tedeschi per salvare la vita a dieci cittadini, presi in ostaggio per ritorsione quando i nazisti si resero conto della fuga dei militari per entrare in clandestinità e aiutare i partigiani. I
l 12 agosto vennero fucilati. Alla loro storia, spesso dimenticata è dedicato il nuovo podcast de La Nazione. Era il 12 agosto, appena il giorno prima in Oltrarno erano entrati gli Alleati, ma Fiesole sarà liberata solo il primo settembre.
La fucilazione dei tre militari, alla cui memoria venne poi concessa la Medaglia d’oro al Valor Militare, arrivò dopo che un altro carabinieri Sebastiano Pandolfo era stato fucilato il 30 luglio mentre scortava, insieme ad alcuni colleghi, la staffetta partigiana Rolando Lunari.
Il 6 agosto invece il vicebrigadiere Giuseppe Amico, comandante della stazione, sospettato di collaborare con la Resistenza, era stato arrestato ma era riuscito a fuggire dal Passo del Giogo nel Mugello e a unirsi ai partigiani. Nella vicenda dei martiri compare un ’quarto uomo’, il carabiniere l’appuntato Francesco Naclerio che verrà risparmiato per cause mai del tutto chiarite.