C'è stata una stagione d'oro, in cui la Toscana era la regina delle notte. C'è stata un'epoca in cui, la Firenze-Pisa-Livorno diventava, il sabato sera, la superstrada del divertimento: Empoli, Ponsacco, Tirrenia.
Erano gli anni '90, e dalle nostri parti nacque un movimento legato alla musica progressive. La recente scomparsa del vocalist Franchino, uno dei protagonisti indiscussi di quell'era, ha disseppellito i ricordi di molti, ventenni di allora ma non solo, le avventure psichedeliche delle notti all'Imperiale, all'Insomnia, al Jaiss.
Nel podcast de La Nazione abbiamo parlato con uno dei protagonisti del movimento toscano: Daniele Rossi. Oggi, Rossi è un imprenditore nel campo dell'edilizia nonché un dirigente della Rondinella Marzocco. Trent'anni fa faceva il "pr", e con l'amico Simone Pacchietti, sotto il marchio "585", creò il Jaiss. Era il 1994, e tanti fiorentini travolti dall'onda della musica progressive, macinavano ogni week end chilometri per raggiungere questi templi del divertimento.
La Toscana, con l'Imperiale di Tirrenia e l'Insomnia di Ponsacco, faceva piena concorrenza alla riviera romagnola e ai suoi miti, come il Cocoricò. Però il capoluogo toscano non aveva una sua "situazione". E i '585' misero gli occhi su una discoteca dove si ballava il liscio, trasformandola in pochi mesi in un fenomeno internazionale grazie a dj di grido e idee innovative. Certo, quegli anni non furono solo rosa e fiori: c'erano le stragi del sabato sera, il boom delle droghe sintetiche. Tutti temi che abbiamo affrontato e sviscerato con il nostro ospite. Buon ascolto di "Lo dice la Nazione".