L'Esprit Nouveau nel quartiere fieristico, una delle impronte architettoniche più originali della nostra città. Lo conoscete? Si trova nel prato davanti all'ex Gam e all'ingresso della fiera, in piazza Costituzione ed è il rifacimento del padiglione che l'architetto Le Corbusier progettò ed edificò per l'esposizione internazionale di Parigi del 2025, per mostrare la sua idea di abitazione innovativa e moderna nella città che cambiava e che a fine manifestazione venne demolito. Per poi rispuntare nel 1977 a Bologna, dove lo potete vedere ora.
Questo prototipo di palazzina con parte cubica e parte rotonda detta diorama, è stata a lungo abbandonata, per poi essere restaurata nel 2017 e poi usata per mostre, come quelle in concomitanza di Arte Fiera. In particolare dal 7 al 9 febbraio, date cruciali della kermesse fieristica, sarà la casa della performance con l'installazione di Adelaide Cioni per Fondazione Furla. Ma sapete che proprio la performance fu la salvezza dell'Esprit Nouveau quando negli anni Novanta venne abbandonata per inagibilità? E' grazie al lavoro della compagnia Orchestra Stolpnik, fondata nel 1995 da Pina Siotto, Boris Bakal e Dalia Zipoli, che la palazzina Le Corbusier venne protetta e riacquistò una visibilità creativa e bellissima. Un capitolo di storia bolognese, ora che Orchestra Stolpnik non c'è più, riportata a galla da Pina Siotto, oggi tra le chef più note di Bologna.