Una parte su dodicimiladuecentosettanta della torre che ha reso Bologna un simbolo. Solo l’Asinelli, l'edificio più famoso della nostra città poteva far da ‘scala’ per la misura di un piatto-monumento: la tagliatella. Più semplicemente otto millimetri di larghezza (dopo la cottura), sui quali far correre il gusto dei sughi della tradizione, fissati da un ‘campione aureo’ custodito sin dagli anni Settanta gelosamente dalla Camera di commercio, creato in collaborazione con l’Accademia italiana della cucina di Bologna. E’ del 1972 l’atto notarile con cui viene depositata la “Misura aurea della tagliatella di Bologna”, ma la sua nascita si perde nella notte dei tempi, perché tra gli ‘elementi base’ dell’uomo ci sono da secoli impasti a base di acqua e farina. Un piatto dalle mille versioni, che fa subito festa in famiglia la tagliatella. Un insieme di tecniche, gesti e rituali che ci racconterà Mauro Taddia, delegato dell’Accademia Italiana della cucina (Delegazione di Bologna dei Bentivoglio).
Il Resto di BolognaLa misura perfetta della tagliatella - Il Resto di Bologna