Giovedì 21 Novembre 2024

Paralimpiadi, 100 metri donne: il bronzo per l'Afghanistan di Monica Contrafatto

La velocista azzurra, prima donna a ricevere la Medaglia al valore dell'esercito, ha perso la gamba nel 2012 durante una missione in Afghanistan

Monica Graziana Contrafatto (Ansa)

Monica Graziana Contrafatto (Ansa)

Roma, 4 settembre 2021 - "Voglio dedicare la mia medaglia a quell'altro Paese che mi ha tolto qualcosa ma in realtà mi ha dato tanto che è l'Afghanistan". Sono le prime parole di Monica Contrafatto dopo aver conquistato il bronzo nella storica finale dei 100 metri donne della categoria T63 alle Paralimpiadi di Tokyo con podio interamente tricolore condiviso con Ambra Sabatini e Martina Caironi: "Era il nostro sogno salire sul podio in tre, e ci siamo riuscite", ha aggiunto.

La velocista azzurra, 40 anni di Gela ma residente da Roma e tesserata per il Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa, ha poi parlato del suo particolare legame con l'Afghanistan. Le notizie delle ultime settimane "sono state per me bruttissime. Lo sarebbero state anche da estranea ma vivendo il Paese in prima persona per 7 mesi ne ho conosciuto anche la parte bella, quando invece se ne parla solo male. Per me è stato un grosso colpo, perché li ci ho lasciato sì la gamba, ma anche il cuore".

Monica Graziana Contrafatto, caporal maggiore capo del I Reggimento bersaglieri e prima donna ad essere decorata con la Medaglia al valore dell'esercito, è stata due volte in missione in Afghanistan e il 24 marzo del 2012 è stata vittima di un attacco delle forze nemiche assieme ad altri sei soldati italiani, uno dei quali ha perso la vita. La base avanzata italiana nel distretto del Gulistan, nella provincia di Farah, dove era in servizio è stata bersaglio di colpi di mortaio e Confrafatto ha subito ferite che hanno portato all'amputazione della gamba destra

"L'Afghanistan è il motivo per il quale alla fine mi trovo qui e non da un'altra parte - ha detto dopo il traguardo a Tokyo -. È il Paese che mi ha tolto una parte di me ma in realtà mi ha regalato tante emozioni e una nuova vita". Una vita da atleta, capace di vincere già due medaglie in due diverse edizioni delle Paralimpiadi. Due bronzi sempre nei 100 metri, il primo a Rio 2016 confermato oggi assieme alle due compagne azzurre. Nel suo palmares anche due argenti ai Mondiali di Londra nel 2017 e di Dubai nel 2019.

"Lo sport? È la cosa più bella che esista al mondo, quindi per me è vita". Ha detto Monica Contrafatto che nel 2012, su un letto d'ospedale, vede alle Paralimpiadi di Londra per la prima volta correre delle ragazze amputate: "In quel letto d'ospedale promisi a me stessa che un giorno avrei messo una protesi da corsa e avrei partecipato ai Giochi di Rio. E così è stato". Del suo sport ama la libertà: "Quando corro mi sento un supereroe". L'atleta a cui si ispira è Fiona May: "Sono una appassionata di salto in lungo ed ero una sua grande fan quando gareggiava". Il momento sportivo più bello finora? "Non uno ma tutti, dalla mia prima gara alle convocazioni, da Doha nel 2015 fino a oggi. Certo, il bronzo di Rio resta sempre nel mio cuore". E da oggi sarà in buona compagnia. Dopo i Giochi sogna di andare a Sydney: "Uno dei miei desideri è quello di fare un capodanno estivo". Uno dei brani che ascolta prima di una gara è '90 minuti' di Salmo. Cos'è la resilienza? "Sono io, una persona che si rialza ogni volta che cade e non si ferma mai".