Giovedì 31 Ottobre 2024

Un trasporto collettivo più equo e inclusivo

L’associazione Uitp: garantire l’accessibilità assicura a tutti la partecipazione alla società

Un trasporto collettivo più equo e inclusivo

L’ASSOCIAZIONE UITP: GARANTIRE L’ACCESSIBILITÀ ASSICURA A TUTTI LA PARTECIPAZIONE ALLA SOCIETÀ

Non solo localizzazione satellitare dei mezzi e i sistemi di bigliettazione elettronica, ma anche attenzione alle disabilità. Gli strumenti per rendere il trasporto pubblico locale più accessibile sono diversi: ad esempio la presenza di un sistema di annunci visivi ed uditivi che permetta a sordi, non vedenti ed ipovedenti di conoscere i dettagli della corsa frequentata quali linea, direzione, prossima fermata e così via. Portare a compimento un lungo percorso di progressiva abilitazione delle categorie svantaggiate all’interno del trasporto pubblico locale è un processo necessario. Molta strada è stata fatta, ma tanta ne resta da fare.

"Il 15% della popolazione mondiale ha una qualche forma di disabilità" sottolineano i responsabili Uitp (Associazione internazionale del trasporto pubblico), ricordando che "ben 750 milioni di persone che hanno problemi di alfabetizzazione", per i quali l’utilizzo degli attuali servizi di Tpl su gomma presenta ostacoli non sempre facili da superare. La Divisione Autobus dell’Uitp è così intervenuta lo scorso ottobre con una propria delegazione presso le Nazioni Unite a Ginevra per perorare la necessità di un aggiornamento del Regolamento 107 avanzando precise e mirate richieste, con l’obiettivo dichiarato di migliorare nel loro complesso ruolo e prestazioni del TPL su gomma. Dopo aver collaborato con diverse associazioni per valutare gli effettivi livelli di accessibilità degli autobus e dopo aver condotto vari test, il risultato evidenziato dalla Uitp è che anche i veicoli conformi alle normative più recenti possono rappresentare una "sfida" complessa per alcune categorie di utenti. E non si tratta solo di persone con disabilità fisiche, ma anche daltonici, ipovedenti, anziani, genitori con passeggini, donne in attesa. In gioco c’è il diritto universale e inalienabile di ogni individuo alla mobilità.

"Garantire l’accessibilità assicura a tutti la partecipazione alla società", sottolinea la Uitp, che propone con urgenza modifiche al Regolamento in vigore dal 2021. Modifiche che ruotano attorno a queste aree cardine: migliorare il contrasto complessivo tra l’autobus e l’ambiente urbano circostante per aumentarne la visibilità; amplificare il contrasto tra le porte e il corpo dell’autobus, garantendo un ingresso facile e chiaro; creare una chiara delimitazione degli spazi all’interno dell’autobus in modo che siano facili da identificare; offrire un protocollo informativo e di sicurezza completo durante i viaggi; garantire uscite facili e sicure per tutti i passeggeri. In pratica le modifiche proposte al Regolamento hanno l’obiettivo di rendere gli autobus universalmente visibili all’interno dei paesaggi urbani. E con l’aggiunta di raccomandazioni sulla identificabilità dei mezzi, disposizioni tecniche relative alla circolazione interna dei passeggeri e all’ammodernamento di alcuni pittogrammi, l’Uitp punta a standardizzare raccomandazioni di servizio globali, che siano valide per ogni azienda e per ogni città.

"Queste proposte – sottolinea la Uitp – non mirano a gonfiare i costi, ma solo a standardizzare e migliorare le caratteristiche di accessibilità". L’obiettivo finale è quello di rendere gli autobus sempre più inclusivi e attraenti, per incoraggiare un maggior numero di persone ad abbandonare il mezzo privato e a scegliere il trasporto collettivo, migliorando la qualità della vita nelle nostre città. "Sebbene alcune app offrano funzionalità di accessibilità, i costi e la mancanza di normative obbligatorie ostacolano un ampliamento di questa accessibilità", spiega la Uitp, "il fatto che lo sviluppo di app accessibili sia più costoso scoraggia inoltre le entità più piccole".

a cura di Maurizio Costanzo