Giovedì 19 Dicembre 2024

Sicurezza digitale tra i giovani. Uno su 4 non ha competenze

Il solo uso quotidiano della rete non ne garantisce una conoscenza adeguata

IL SOLO USO QUOTIDIANO DELLA RETE NON NE GARANTISCE UNA CONOSCENZA ADEGUATA

IL SOLO USO QUOTIDIANO DELLA RETE NON NE GARANTISCE UNA CONOSCENZA ADEGUATA

Nel 2023, in base ai dati elaborati da Istat per l’indicatore europeo Desi, la quasi totalità dei giovani di 11-15 anni (96,1%) e 16-24 anni (98,1%) usa internet. Quota che resta elevata anche tra i 6 e i 10 anni (86%), sopra la media della popolazione. Sono dati che ormai non dovrebbero sorprendere nessuno. Ma è importante sottolineare che l’uso quotidiano della rete, di per sé, non è garanzia di competenze digitali adeguate. Nonostante le nuove generazioni siano cresciute (e stiano ancora crescendo) in stretto contatto con il mondo digitale, il 27,5% dei giovani tra i 16 e i 24 anni non ha competenze in termini di sicurezza in rete.

Questa mancanza, che è direttamente collegata al livello di istruzione e alle condizioni socioeconomiche delle persone, apre la porta a una serie di rischi. Per i minori, in particolare, le implicazioni sono enormi, quindi il ruolo della scuola nell’alfabetizzazione digitale è cruciale: uno dei tre macro-temi dell’educazione civica, infatti, è dedicato alla cittadinanza digitale.

La sicurezza e la privacy online ne rappresentano uno dei punti cardini. Su internet condividiamo più informazioni che mai su noi stessi, un fenomeno che riguarda gli adulti così come i più piccoli. Secondo il Safer Internet Centre Italia (Sic), il 66% dei ragazzi rende pubblico sui propri social dove va a scuola, del 16% si trova il numero di cellulare con una semplice ricerca e il 4% condivide dove si trova praticamente in ogni momento. Voler raccontare se stessi e le proprie esperienze su internet non è una cosa intrinsecamente negativa, un certo livello di apertura in questo senso ormai fa parte della vita quotidiana. Ma occorre valutare attentamente cosa condividiamo (perché una volta che un’informazione sensibile viene pubblicata difficilmente si torna indietro) e usare le adeguate impostazioni di privacy per i propri profili social.

La rete è una fonte inesauribile di conoscenza e può essere uno strumento utilissimo di inclusione ed educazione. Tuttavia, il suo potenziale può essere sbloccato solo se lo si usa in un modo consapevole.

a cura di Fruzsina Szikszai