Ha destato parecchio scalpore nel mondo scientifico e non solo la notizia che alcuni paleontologi hanno scoperto nel Sud della Cina i resti fossili di un drago vissuto 240 milioni di anni fa. La notizia è stata diffusa pochi giorni dopo il capodanno cinese, che si festeggia il 9 di febbraio, e quest’anno ha sancito proprio l’inizio dell’anno del drago.
I resti fossili sono venuti alla luce all’interno di un deposito calcareo e proprio per questo si sarebbero ben conservati, come hanno raccontato gli scopritori alla rivista ’Earth and Environmental Science: Transactions’ della Royal Society di Edimburgo. I resti del Dinocephalosaurus orientalis, questo il nome scientifico della specie identificata per la prima volta nel 2003, sono particolarmente interessanti perché per la prima volta sarebbe stato rinvenuto un fossile pressoché completo. Il nome di drago deriva dal collo estremamente lungo, ma questo rettile acquatico lungo 5 metri del periodo Triassico non sputava fuoco. Per Nick Fraser, del National Museums Scotland l’estrema flessibilità del collo, costituito da 32 vertebre separate, consentiva al drago preistorico di cercare cibo nelle fessure sott’acqua.