Venerdì 2 Agosto 2024

Quando gli studenti universitari si opposero alla riforma Ruberti

La ’Pantera’ nacque dall’occupazione dell’università di Palermo nel 1989

Quando gli studenti universitari si opposero alla riforma Ruberti

LA ’PANTERA’ NACQUE DALL’OCCUPAZIONE DELL’UNIVERSITÀ DI PALERMO NEL 1989

"Occupì, occupà, occupiamo la città... Occupà, occupì, occupiamo pure qui", alitavano gli universitari fiorentini nel madido gelo notturno di fine febbraio 1990 mentre percorrevano furtivi le vie del centro storico armati di stencil e bombolette spray per imprimere sui marciapiedi variopinte orme di pantera. Le impronte indicavano i percorsi dalla stazione di Santa Maria Novella alle diverse facoltà e l’assemblea nazionale: che da 27 febbraio al 5 marzo ha riunito a Firenze, non senza divergenze e litigi, le differenti anime della Pantera. L’ultimo grande movimento studentesco dei decenni passati: ultimo sussulto generazionale che ha cercato mettere in discussione le gerarchie del sapere finalizzato al profitto ed è riuscito a scuotere l’opinione pubblica. Anche perché ha riscosso un’amplificazione mediatica formidabile.

Il muro di Berlino è caduto da meno di un mese e il segretario del Pci, Achille Occhetto, ha paventato agli ex partigiani della sezione della Bolognina il cambiamento di nome del partito. Sei mesi prima il regime di Deng Xiaoping ha represso coi carri armati la protesta studentesca di piazza Tienanmen. Su questo sfondo l’ex rettore della Sapienza e ministro socialista dell’università del sesto governo Andreotti, Antonio Ruberti, ha annunciato una riorganizzazione del sistema universitario in base al principio dell’autonomia, che conferisce ai singoli atenei ampia libertà finanziaria, autorizzando l’accesso di capitali e interessi privati.

Nella Palermo ancora animata dal fervore civico della stagione del pool antimafia, il 5 dicembre 1989 viene occupata la facoltà di Lettere e Filosofia in segno di protesta contro il progetto che rischia di accrescere la divaricazione tra gli atenei ricchi del nord e quelli poveri del sud, nonché a scapito della facoltà umanistiche rispetto a quelle scientifiche. Proprio in quei giorni è avvistata e fotografata in zona Nomentana a Roma una pantera nera: il cui lungo e vano inseguimento diventa leggendaria metafora del movimento studentesco.

Da Palermo il dibattito sulla riforma universitaria si dirama negli atenei, ma anche sulla stampa, di tutto il paese. A cominciare da gennaio si moltiplicano le assemblee studentesche, che il più delle volte votano l’occupazione delle facoltà. Documenti, dichiarazioni e proposte rimbalzano da una ateneo all’altro attraverso i fax, prima anticipazione di comunicazione telematica. A metà febbraio gli istituti di mezza Italia sono occupati, spesso seguiti dalle scuole secondarie.

A cura di Cosimo Rossi