Domenica 22 Dicembre 2024

Proteggere il futuro dei minori. Il diritto come fonte di speranza

Sono passati 30 anni dall’adozione della Convenzione ONU per la tutela degli under 18

SONO PASSATI 30 ANNI DALL’ADOZIONE DELLA CONVENZIONE ONU PER LA TUTELA DEGLI UNDER 18

SONO PASSATI 30 ANNI DALL’ADOZIONE DELLA CONVENZIONE ONU PER LA TUTELA DEGLI UNDER 18

Le nuove generazioni sono il nostro futuro, per questo vanno tutelate e protette. Lo si afferma spesso, anzi, sempre, eppure i diritti dei bambini e dei ragazzi, rimangono di frequente una chimera, vuoi per discriminazioni, per disuguaglianze sociali, per

mancanza di servizi educativi e sanitari, per guerre, mancanza di risorse o calamità naturali, senza dimenticare i fenomeni di violenza, bullismo e pedopornografia. Ad oggi, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, o meglio la Convention on the Rights of the Child (Crc), dove “child” appunto, significa “bambini e adolescenti” di età inferiore ai 18 anni, è ancora lo strumento normativo internazionale più completo per la promozione e tutela dei diritti dei minori, sancendo nel proprio testo le diverse tipologie di diritti umani.

Approvata il 20 novembre del 1989 da parte dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e ratificata dall’Italia il 27 maggio 1991 con la Legge n. 176, è anche il trattato in materia di diritti umani con il più alto numero di ratifiche, ben 194 Stati vi hanno aderito accettando l’obbligo a uniformare le norme di diritto interno a quelle in esso contenute e ad attuare tutti i provvedimenti necessari per assistere i genitori e le istituzioni nell’adempimento dei loro obblighi nei confronti dei minori. Composta da 54 articoli, la Crc è divisa in tre parti: la prima contiene i diritti riconosciuti a ogni bambino (art. 1-41), la seconda individua gli organismi preposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della Convenzione (art.

42-45) e la terza descrive la procedura di ratifica (art. 46-54). Nei primi 41 articoli, quattro vengono identificati come principi fondamentali: il diritto alla non discriminazione senza distinzione di razza, sesso, lingua, religione, opinione (art. 2); il superiore interesse del bambino, che deve avere la priorità in ogni legge, provvedimento, situazione problematica e iniziativa pubblica o privata (art. 3); il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art. 6) e l’ascolto delle opinioni del minore in tutti i processi decisionali che lo riguardano e il dovere, per gli adulti, di tenerle in considerazione (art. 12).

Alla Crc si affiancano tre Protocolli facoltativi approvati dall’Onu: quello concernente la vendita, la prostituzione e la pornografia rappresentante persone di età minore, il Protocollo sul coinvolgimento delle persone di età minore nei conflitti armati e Il terzo Protocollo che consente ai minori di sollevare reclami per violazioni dei propri diritti. Questi tre testi sono stati ratificati dall’Italia, i primi due nel 2002 e il terzo protocollo nel 2015.

a cura di Marina Santin