L’Italia sta perdendo competitività, a livello internazionale, nell’ambito dell’istruzione universitaria. A dirlo è l’edizione 2024 della classifica redatta annualmente dal Center World University Rankings (Cwur). Se è vero, infatti, che sono 67 le università italiane a figurare nella lista di quest’anno, il 75% di esse perde posizioni. L’ateneo romano La Sapienza - che guida la classifica italiana - perde otto posizioni, arenandosi al 124mo posto. Scendono anche l’Università di Padova (che passa dal 171° al 173° posto e quella di Milano (dal 180° al 186°).
Nella classifica di quest’anno, solo 16 atenei migliorano la propria performance rispetto allo scorso anno, mentre 51 perdono posizione. IL CALO DELLE UNIVERSITÀ ITALIANE È DOVUTO AL CALO DEI RISULTATI DELLA RICERCA, in un contesto di crescente concorrenza globale da parte di università ben finanziate.
"È chiaro - commenta Nadim Mahassen, presidente del Center for World University Rankings - che la posizione dell’Italia nel campo dell’istruzione e della ricerca è sempre più sotto pressione a seguito della crescita dei sistemi di istruzione superiore in tutto il mondo; solo in Cina gli investimenti in ricerca sono cresciuti del 33%. Senza ulteriori investimenti pubblici in ricerca e sviluppo, l’Italia rischia di diminuire ulteriormente in futuro le proprie performance".
Sono quattro i parametri presi in considerazione dallo studio: qualità dell’istruzione (25%), occupabilità (25%), qualità dei docenti ( 10%) e ricerca (40%). Quest’anno sono state classificate 20.966 università e quelle che si sono classificate ai primi posti sono entrate nella lista ‘Global 2000,’ che comprende atenei ed enti di ricerca di 94 paesi.