Quanto ci sia davvero da lavorare per raggiungere la parità di genere lo dimostra il calendario. L’Onu ha messo questo impegno come 5° obiettivo dell’Agenda 2030.
Per quella data i 193 Paesi Membri e l’assemblea delle Nazioni Unite si prefiggono di ottenere risultati concreti per una reale uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile. Per cercare di raggiungere una condizione egualitaria tra uomo e donna e per cercare di annullare il gender gap, sono stati fissati precisi step, che comprendono la distribuzione delle pari opportunità lavorative, all’abolizione di pratiche violente nei confronti di donne, ragazze o bambine e all’uguaglianza di diritti a tutti i livelli di partecipazione.
La parità di genere non è considerata solo un diritto umano fondamentale, ma la condizione necessaria per un mondo prospero, sostenibile e in pace.
Il 2030 sembra lontano, ma non è così. La stessa Italia è già in ritardo sull’obiettivo 5 dell’Agenda Onu. Secondo il Rapporto ASviS 2023 (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile), i progressi che sono stati fatti negli ultimi 7 anni risultano limitati e non sufficienti per i risultati da raggoiungere. Il nostro Paese si trova infatti al 79° posto di una graduatoria di 146 Paesi Membri, una posizione che vede la nostra Penisola regredita di 16 posizioni rispetto all’anno 2022.
A cura di Olga Mugnaini