Per chi ha dubbi che la svolta green su strada possa effettivamente verificarsi, non deve far altro che rivolgere lo sguardo alla Norvegia. In un’Europa in cui il mercato dei veicoli non inquinanti arranca, il dato che arriva da questo Paese scandinavo è in netta controtendenza col resto. Qui le auto elettriche hanno ormai superato quelle a benzina. In base agli ultimi dati, forniti dall’Ofv, la Federazione stradale norvegese, al 16 settembre dei circa 2,8 milioni di auto immatricolate in Norvegia, circa il 26% sono elettriche, per un totale pari a 754.303 modelli. Quelli che invece sfruttano l’alimentazione a benzina sono leggermente inferiori, pari cioè a 753.905. Il primato però spetta ancora dei motori diesel, con quasi un milione di veicoli, circa il 35% del totale. Completano il quadro Gpl e idrogeno.
Per paradosso questo primato è figlio di investimenti e agevolazioni resi possibili dalle ricchezze di gas e petrolio che alimentano l’economia del Paese scandinavo. Una cosa è certa, la Norvegia rafforza così un trend iniziato ormai oltre 15 anni fa, attestandosi in prima linea quando si parla di transizione ecologica. Ma come si è arrivato a questo record? Non certo per caso. I vantaggi hanno pesato molto sugli indecisi, visto che le auto elettriche non pagano i pedaggi nei centri cittadini, viaggiano su corsie preferenziali e godono anche di parcheggi riservati. Il governo da parte sua ha approvato leggi e misure per favorire questi veicoli, predisponendo ad esempio un sistema fiscale favorevole ai Bev con incentivi per chi decide di comprare un’auto o anche una moto elettrica. Viceversa, le auto con motore endotermico sono fortemente tassate. Per quanto riguarda la questione della ricarica, è stato anche implementato il numero di stazioni sul territorio.
Ora per la Norvegia è tempo di pensare ad altri primati, visto che si avvicina rapidamente a diventare il primo Paese al mondo con una maggioranza di auto elettriche. Il prossimo obiettivo annunciato dall’Ofv è quello di implementare l’immatricolazione dei veicoli elettrici arrivando a sorpassare quelli diesel, che sono circa il 35%. Altro obiettivo è quello di vendere solo auto a emissioni zero entro il 2025. E anche in questo caso si tratterebbe di un primato, anzi di un traguardo storico, che sarebbe raggiunto con ben 10 anni di anticipo rispetto al resto dell’Unione europea. "Al ritmo attuale – sottolinea il direttore dell’Ofv, Oyvind Solberg Thorsen – potremmo avere più auto elettriche che diesel entro il 2026".
L’esempio norvegese potrebbe essere d’ispirazione per altri Paesi. I dati europei infatti, fino ad ora, non sono incoraggianti. Fuori dai confini della Norvegia, si registra un forte calo per le vendite di auto in Europa occidentale. I dati parlano chiaro: le immatricolazioni nei Paesi Ue, Efta e Regno Unito nel mese di agosto sono state 755.717, il 16,5% in meno dello stesso mese del 2023. Da inizio anno sono state vendute complessivamente 8.661.401, con una crescita dell’1,7% sull’analogo periodo del 2023. I dati sono dell’Acea, l’associazione dei costruttori europei. Pesa il forte calo delle auto elettriche pari nel mese di agosto al 36%, mentre considerando solo l’Unione europea la flessione è del 43,9%. Curiosità non da poco: la politica di incentivi norvegese è resa possibile dalla riserva di liquidità del fondo sovrano, ormai del valore di 1.700 miliardi di dollari, costituito con i proventi di gas e petrolio. Fondo che ha da tempo interrotto gli investimenti in aziende che estraggono petrolio, per puntare appunto sulle rinnovabili incentivando la svolta green.
a cura di Maurizio Costanzo