Sabato 27 Luglio 2024

Mobilità elettrica: emissioni ’quasi’ zero

L’energia utilizzata è in parte ancora prodotta con fonti fossili, per questo servono soluzioni condivise

Mobilità elettrica: emissioni ’quasi’ zero

Mobilità elettrica: emissioni ’quasi’ zero

L e auto di domani oltre a essere più sicure dovranno anche essere pienamente sostenibili. L’obiettivo emissioni zero è uno dei cardini dell’Unione Europea che ha previsto entro il 2035 la riduzione del 100% delle emissioni, in particolare a partire da quella data tutte le autovetture e i nuovi veicoli commerciali leggeri non dovranno produrre alcuna emissione di CO2. Gli obiettivi intermedi di riduzione delle emissioni per il 2030 sono stati fissati al 55% per le autovetture e al 50% per i furgoni. Entro il 2025, la Commissione presenterà una metodologia per valutare e comunicare i dati sulle emissioni di CO2 durante tutto il ciclo di vita delle auto e dei furgoni venduti sul mercato dell’UE.

Entro dicembre 2026, la Commissione monitorerà il divario tra i valori limite di emissione e i dati reali sul consumo di carburante ed energia. L’attuale meccanismo di incentivazione di veicoli a zero e a basse emissioni (ZLEV) sarà adattato per rispondere all’andamento previsto delle vendite: ci saranno obiettivi più bassi di riduzione per quei costruttori che vendono un maggior numero di veicoli con emissioni da zero a 50g CO2/km, quali i veicoli elettrici e veicoli elettrici ibridi efficienti. Dal 2025 al 2029, il fattore di riferimento ZLEV è stato fissato al 25% per le vendite di nuove autovetture e al 17% per i nuovi furgoni. A partire dal 2030, questo incentivo sarà rimosso. Con cadenza biennale, a partire dalla fine del 2025, la Commissione pubblicherà una relazione per valutare i progressi compiuti.

Nonostante gli obiettivi siano chiari il traguardo appare ancora molto lontano, anche perché i consumatori almeno per ora non sembrano propensi all’acquisto di auto elettriche, considerate ancora troppo costose. Fondazione Caracciolo di ACI ha dedicato diversi studi e approfondimenti al tema sottolineando in più occasioni la necessità di analizzare le criticità legate al delicato rapporto fra aumento delle auto elettriche, incremento della domanda energetica e gli effetti sulle emissioni climalteranti. L’elettrificazione di massa della mobilità potrebbe offrire un contributo al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, ma per molti anni ancora sarà necessario utilizzare fonti rinnovabili e fonti fossili per alimentare la domanda di energia. Anche per questo occorre fare molta chiarezza sulle soluzioni tecnologiche a disposizione a emissioni zero che però sono altamente energivore. Se ad esempio le auto full Electric sono una tecnologia molto conveniente con un consumo pari a 14,5 kWh ogni 100 km, le Hvo e Uco’s ovvero alimentate con carburanti a basse emissioni prodotte con biometano da rifiuti organici hanno un consumo di 10,09 KWh ogni 100 km. Discorso diverso per gli e-fuel come l’e-diesel o il carburante prodotto con oli vegetali o l’idrogeno verde che hanno consumi anche dieci volte superiori da 101 fino a 156 hWh per 100 km. Nel 2021 in Italia gli impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili hanno fornito il 41% del totale dell’energia elettrica, ma per raggiungere i risultati previsti dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima si dovrebbe passare da 1 a 7 gigawatt installati ogni anno di nuove fonti energetiche. Un utilizzo quello dell’energia elettrica che va gestito in maniera razionale, magari trasformando le auto che sono utilizzate come mezzo di trasporto per il 5% della giornata, in batterie su quattro ruote in grado di accumulare l’energia quando serve e restituirla quando ce n’è più bisogno, durante la notte o nelle ore in cui le fonti rinnovabili non sono in grado di produrla.

A cura di Egidio Scala