Anche i risultati delle prove Invalsi saranno inseriti nel Curriculum dello studente e rientreranno così tra gli elementi di cui la commissione dovrà tener conto nel corso dell’esame di maturità che entrerà nel vivo tra un mese. UNA NOVITÀ CHE RIGUARDA QUASI MEZZO MILIONE DI STUDENTI, OLTRE 7 MILA SCUOLE SEDI DI ESAME, CIRCA 26 MILA CLASSI. A stabilirlo il decreto Pnrr, convertito in legge nei giorni scorsi, che ha previsto che l’esito delle prove sia inserito nel documento allegato al diploma per certificare attività extrascolastiche di ciascun studente, come quelle linguistiche, quelle culturali, musicali, sportive, artistiche e di volontariato In questo modo le prove Invalsi avranno anche un qualche impatto sulla carriera scolastica dei singoli e quindi sulle loro future opportunità formative e lavorative.
Il Garante Privacy però ha inviato in queste ore una richiesta di informazioni all’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (Invalsi) sulla possibile integrazione dei test nel curriculum digitale degli studenti. Il Garante evidenzia come la normativa sulla privacy, in considerazione della loro particolare “vulnerabilità”, assicuri ai dati personali dei minori una specifica protezione, anche quando i trattamenti riguardano la valutazione del rendimento scolastico. Tra gli aspetti su cui Invalsi dovrà fornire, entro 20 giorni, riscontro al Garante, ci sono i presupposti normativi per inserire i risultati dei test nel curriculum dello studente e quali tipologie di prove, le finalità e la logica del trattamento. L’Autorità ha richiesto di conoscere le misure adottate per assicurare la qualità dei dati e l’intervento umano nel processo decisionale.