Mercoledì 12 Febbraio 2025
GIOVANNI BALLERINI
QN Nuove generazioni

La vincitrice di Masterchef: "Ora cucino nei circoli Arci"

Eleonora Riso trasforma il cibo in un'esperienza sociale con 'Sapori in Circolo', unendo cucina e cultura a Firenze.

Eleonora Riso trasforma il cibo in un'esperienza sociale con 'Sapori in Circolo', unendo cucina e cultura a Firenze.

Eleonora Riso trasforma il cibo in un'esperienza sociale con 'Sapori in Circolo', unendo cucina e cultura a Firenze.

Livornese, ma vive a Firenze, under 30, determinata e solare. Eleonora Riso (nella foto) non si è lasciata intimidire dagli chef stellati. E, dopo aver vinto la tredicesima edizione di MasterChef Italia, il più acclamato programma televisivo dedicato alla cucina, è tornata nella città del Cupolone (dove ha vissuto con passione per sei anni) per occuparsi di eventi nei circoli di Arci Firenze. La sua creazione si chiama "Sapori in Circolo" e ha trasformato il cibo in un’esperienza sociale e culturale, unendo eventi culturali, masterclass di cucina. I prossimi due appuntamenti sono domenica al Circolo Arci Dino Manetti di Campi Bisenzio dove sarà proiettato anche il docufilm "Falsos positivos" e lunedì 16 febbraio alla Casa del Popolo SMS Peretola di Firenze, con l’introduzione alla musica argentina.

Eleonora, ha avuto una bella idea per rilanciare questi spazi. "Ne sono felice, visto che mi sono sempre piaciuti come ambiente e filosofia. Tutto quello che è comunità e socialità popolare, si è un po’ persa negli ultimi anni e quindi sono stata lieta di fare qualcosa per tornare a dare a questi luoghi la loro funzione originaria, che poi è fare comunità, fare socialità, dalla città al paese più piccolo".

Come è nata la magia di Sapori in Circolo? "Io, Edoardo, Gualandi e altri amici e collaboratori, siamo riusciti a creare questo format che abbiamo portato in giro nella provincia di Firenze con sei circoli diversi in otto serate e poi fuori regione nei prossimi mesi perché comunque fin dall’inizio, ci fu subito una risposta positiva da parte dei circoli e tante chiamate da tutta Italia".

Come avete strutturato questi appuntamenti? "Diciamo che si articolano in tre fasi: iniziamo il pomeriggio con una masterclass di circa 15 persone, che è un appuntamento un po’ particolare. Di solito siamo tre cuochi e operiamo in una cucina unica. Il gruppo di allievi viene diviso in tre sottogruppi e attraverso tre ricette costruiamo questa masterclass di brigata, che poi sarà quella che preparerà l’aperitivo per la serata. Finita la masterclass si inizia a servire a 100-120 persone un aperitivo di cucina tradizionale riguardante un paese estero, per adesso abbiamo viaggiato in Mediorente e in Sud America. Dopodiché c’è un’iniziativa culturale curata da Arci Firenze allacciandosi anche al tipo di cucina che facciamo".

Quindi a fare da collante è la cucina internazionale? "È un bellissimo modo per far conoscere altre culture non solo gastronomiche, un modo autentico per fare comunità".

Ci è rimasta male che, dopo aver vinto MasterChef i grandi chef non le hanno fatto proposte di lavoro? "Non sono né triste né felice, è successo. Credo di non essere stata chiamata perché non sono una professionista. Ma, adesso cerco altro. Mi piacerebbe trovare dei partner, degli sponsor che si interessino ai nostri progetti perché credo abbiano molto valore e sarebbe bello trovare qualcuno con più possibilità di noi che possa aiutarci a valorizzarli".

Ma a un ristorante tutto suo non ci pensa? "Sì, ma nel mondo dei sogni. Sarebbe anche bello, il problema è che soprattutto in Italia è molto difficile poter mantenere un ristorante. Lo sappiamo bene: anche gli stellati falliscono. È proprio difficile essere imprenditori ed esserlo nella ristorazione è ancora più complicato. Anche a Firenze, che è una città turistica, non aprirei mai un ristorante in cui per poter campare fossi costretta ad abbassare la qualità".

a cura di Giovanni Ballerini