Sabato 27 Luglio 2024

La trattoria sociale di Pesaro: "Esempio unico di inclusione"

Il ristorante-bar ’Utopia’ coinvolge 80 giovani diversamente abili e 200 volontari

La trattoria sociale di Pesaro: "Esempio unico di inclusione"

La trattoria sociale di Pesaro: "Esempio unico di inclusione"

Sognare. Sempre e comunque. Nonostante tutto. Mettersi in gioco, contro ogni difficoltà. Perché l’obiettivo deve essere quello di essere inclusi. Così a Pesaro, nelle Marche, è nata una vera e propria famiglia allargata. Fatta di giovani disabili, enti e famiglie. Tutti uniti, per cercare di cambiare una parte di città. E, se si può dire, una fetta di storia.

"Tutto è nato un anno fa. Al Festival Utopia, a due passi dal mare, vicino all’istituto Santa Marta Alberghiero, abbiamo fatto un incontro per conoscerci. Eravamo ragazzi, famiglie e volontari. Così è fiorito il gruppo, dedicandosi ai concerti e alla ristorazione", spiega Andrea Boccanera, presidente della Onlus Gulliver, mente e corpo di questo progetto, affiancato dal Alex Bernacchia, dal vice Luca Giordano e dalla tesoriera Giorgia Gili. Le serate estive sono un boom di presenze e i cittadini si accorgono di cosa sta nascendo.

Anima, cuore, passione. "In tutti c’era il desiderio di fare qualcosa di importante", prosegue Boccanera. Ben 65 ragazzi e ragazze arrivavano da stagioni estive passate in camera, senza vedere nessuno, isolati e scollegati dalla realtà. Così nasce la voglia e l’impegno di dare loro una possibilità, di abbattere le barriere. Ottenuta dal Comune di Pesaro la concessione di una struttura, il ristorante-bar interno al Parco Miralfiore, a due passi dalla stazione dei treni, ecco che apre la trattoria sociale Utopia. Un’aspirazione che solitamente non riesce a realizzarsi. Ma un sogno a cui ambire, da rincorrere in tutti i modi.

Così, dalle 7 di mattina a mezzanotte, 80 giovani iscritti al progetto, di cui 29 assunti regolarmente, e circa 200 volontari, sono attivi per dare un servizio alla città. Caffè, tagliatelle, tigelle. La pasta è fatta in casa. Fanno laboratori, servono i piatti, spadellano e puliscono. "Una vittoria incredibile", dice Boccanera con un velo di emozione. C’è chi arriva dalla Romagna, chi dall’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino. Oltre all’orario lavorativo, terminato il turno, i ragazzi e le ragazze rimangono insieme, "come se fosse un circolo". Musica, televisione, libri. Si va dai 16 ai 25 anni. In questi mesi sono passati a vedere la dimensione sociale anche la ministra Alessandra Locatelli, il segretario della Cgil Maurizio Landini e Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà. "Vista la mole dei ragazzi vogliamo allargarci", prosegue Boccanera. Dalla ristorazione alla floricoltura. Da un accordo con Pantanelli Vivai Piante e l’istituto Agrario Cecchi presto ci saranno esperienze anche nei campi. Poi l’aspirazione di gestire, con il contributo della Regione, l’ex ostello di Fosso Sejore, tra Pesaro e Fano, allestendoci anche una pizzeria. Per far sì che qualcosa che non c’era possa esistere.

a cura di Nicholas Masetti