Stai sempre sul telefonino: quante volte gli adulti rimproverano i figli in questo modo, contribuendo ad alimentare una serie di cliché sugli adolescenti di oggi, spesso etichettati come pigri, svogliati, poco lungimiranti, per niente costruttivi. Ma sono proprio quelle ore passate sui social che, senza negare gli effetti negativi che possono avere, stanno portando in maniera massiva ai giovani una certa aspirazione imprenditoriale ed economica. Infatti 1 studente su 2, alle superiori, già si cimenta con qualche ’lavoretto’. Spesso con delle prospettive ben più ampie di quelle di guadagnare qualcosa per togliersi degli sfizi. A segnalare questa proattività così diffusa nella Generazione Z è la ricerca ’Dopo il diploma’ realizzata da Skuola.net in collaborazione con Elis, intervistando 2.560 alunni delle scuole superiori. Uno sforzo, quello degli studenti-lavoratori, che peraltro spesso e volentieri si sviluppa durante tutto l’anno. In quel 54% che dice di dedicarsi a qualche tipo di attività retribuita mentre è impegnato con gli studi, un’ampia porzione (23%, poco meno della metà) parla di lavori che si svolgono anche nei mesi di scuola. Mentre la parte restante (31%), invece, come da tradizione li concentra esclusivamente nei periodi di pausa delle lezioni, in particolar modo d’estate. Inoltre, c’è da sottolineare come il darsi da fare non sia dettato tanto dalla necessità quanto dalla voglia specifica di ’sporcarsi le mani’ o di rendersi un minimo indipendenti.
QN Nuove generazioniLa metà degli studenti alle superiori fa ’lavoretti’