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’Hattori Hanzō’ di Rose Villain. Quando il silenzio è un antidoto al caos
Okay, fai te. Ma, se non si ha niente da dire, meglio prendere pause e poi respirare. Perché restare calmi può erigere palazzi. Ma, se non lo sai, le parole feriscono. Più affilate di spade. Guardami sanguinare, fiori di ciliegio. Il cuore c’ha le mani in alto, si sente minacciato (Ehi). La tua lama d’indifferenza al collo che gli stronca il fiato (Ehi). Gocce di miele amaro, sul dorso di un giaguaro (Ehi). Se la Madonna appare t’inginocchi o non ritornerà più. Lei sa che finisce qua per te, ma lei è in tour. Degas, guarda come ballano gli aironi blu (Ehi). Nagasaki, il verde tesse sopra al lutto (Oh, oh). I fiori come metastasi si prenderanno tutto.
Si chiama ’Hattori Hanzō’, come il leggendario samurai giapponese del periodo Sengoku, che ebbe un ruolo chiave nell’unificazione del Giappone, come un personaggio del film ’Kill Bill Vol.1’ di Quentin Tarantino, ma in realtà è il brano con cui Rose Villain apre il suo secondo album, ’Radio Sakura’ (Warner Music Italy), il sequel luminoso del precedente ’Radio Gotham’. Il pezzo, in cui fa capolino anche Madame, rappresenta una riflessione sul silenzio, una condizione preziosa, sempre più rara nella nostra società, in cui ci si affanna a parlare, scrivere e postare a più non posso anche di argomenti che non conosciamo. ’Hattori Hanzō” vede e immortala il silenzio come antidoto al caos. Un frammento di saggezza, che strizza l’occhio a manga e anime e profuma di arti marziali.