Se nel 2030 la tua amica sarà sposata e avrà figli, allora quella single sarai (probabilmente) tu. È questo il risultato del report pubblicato da Morgan Stanley: da qui ai prossimi 6 anni il 45% delle donne rinuncerà al matrimonio. E non solo, anche alla maternità: non dimentichiamoci che l’Italia si conferma il Paese con il tasso di natalità più basso in Ue. E questo a causa dalla rivoluzione riguardo la sfera affettiva in atto oggi per la nostra generazione, la GenZ: per noi donne gli standard nei confronti dei partner sono sempre più elevati e la soddisfazione personale viene prima di tutto (delle stesse relazioni e dell’accostamento al modello di famiglia tradizionale, quindi). In più, per il 78% di noi soddisfazione e indipendenza sono un requisito fondamentale per un uomo (viceversa la percentuale si abbassa al 48%). Il nuovo principe azzurro? Soddisfatto e con un lavoro stabile. Aspettative che anche i dati credono inarrivabili: sempre entro il 2030 la percentuale di single supererà quella di donne sposate. Riflettendoci, però, tutto questo causa inevitabilmente un grande squilibrio sociale. È davvero giusto ’arrendersi’ alla scelta tra lavoro e maternità? Come giovani non abbandoniamo la speranza che entrambe le opzioni possano coesistere.
a cura di Emma lo Conte