Martedì 30 Luglio 2024

Donne al volante, esempio da seguire

Lo studio: se tutti guidassero come loro, nella UE il tasso di mortalità stradale diminuirebbe del 20%

Donne al volante, esempio da seguire

LO STUDIO: SE TUTTI GUIDASSERO COME LORO, NELLA UE IL TASSO DI MORTALITÀ STRADALE DIMINUIREBBE DEL 20%

"Donna al volante, pericolo costante" è uno dei pregiudizi più comuni in Italia, e certamente uno degli stereotipi preferiti dalla popolazione maschile. Un vecchio adagio falso e smentito dai fatti: ci sono sempre più donne pilota, meccanico, ingegnere ed executive del settore automotive. Nella percezione collettiva però, la guida è considerata ancora un’attività prevalentemente associata all’universo maschile. Lo dimostra il fatto che, quando una coppia si mette in auto, è l’uomo ad occupare di solito il posto del conducente, mentre la donna quello del passeggero.

Ci sta pensando la Francia a mettere definitivamente a tacere questo pregiudizio stantio, avviando una campagna di sensibilizzazione che mira a promuovere una guida più prudente e sicura. Le donne, come sottolinea questa campagna del governo transalpino, sono meno coinvolte statisticamente in incidenti rispetto agli uomini, dunque per migliorare la sicurezza sulle strade sono un esempio da seguire. Lo slogan "Conduisez comme une femme" lo dice chiaramente: "Guidate come una donna". Il gentil sesso lo fa infatti con prudenza, attenzione, rispettando i limiti di velocità e le norme del codice della strada.

Buone pratiche che, come è emerso da uno studio, appartengono a buona parte delle donne al volante. Alcuni uomini tendono invece ancora a voler dimostrare la propria forza attraverso un comportamento spregiudicato alla guida, accelerando o facendo sorpassi azzardati. Molte ricerche hanno indicato che le guidatrici sono perciò meno pericolose dei maschi, nel senso che provocano meno incidenti. È anche vero che, sempre in base alle stesse statistiche, gli uomini guidano di più e su percorsi mediamente più lunghi, dunque hanno maggiori probabilità di incorrere in un incidente stradale. Tuttavia, hanno anche una maggiore propensione a premere il piede sull’acceleratore, ad andare mediamente più veloci e dunque a prendersi qualche rischio in più. Come ha sottolineato Florence Guillaume, che detiene la delega alla ’sécurité routière’ nel governo francese, lo scopo di questa campagna non è quello di generalizzare o attribuire esclusivamente agli uomini comportamenti poco virtuosi sulla strada, ma prendere a modello le guidatrici donne. Un invito rimarcato anche in base ai dati confortanti della Banca Mondiale, che ha calcolato che se, per ipotesi, tutti gli automobilisti guidassero come le donne, il tasso di mortalità stradale diminuirebbe di circa il 20% nell’Unione europea. A riprova del fatto che la minore sinistrosità non è dovuta solamente ai minori km percorsi, ma a una guida effettivamente più prudente.

E sarebbe un risultato fondamentale per raggiungere l’obiettivo fissato dalla Commissione europea di dimezzare i decessi stradali entro il 2030 rispetto ai dati del 2019, e di azzerarlo o quasi entro il 2050. Tuttavia, spesso i pregiudizi di genere sono il riflesso di costrutti culturali radicati che non fanno altro che alimentare la disparità stessa, anche in tema di sicurezza stradale.

Infatti, nonostante il 49% degli automobilisti sia di sesso femminile, i crash test vengono ancora realizzati con manichini che riproducono le fattezze maschili. Eppure le donne hanno il 47% di probabilità in più di rimanere gravemente ferite e il 17% in più di morire in uno scontro. Astrid Linder, professoressa di sicurezza stradale e di prevenzione degli infortuni, ha anche scoperto che le donne hanno un rischio maggiore di subire lesioni da colpo di frusta rispetto agli uomini.

a cura di Maurizio Costanzo