Giovedì 7 Novembre 2024

Credito al consumo? Sì, ma occhio ai tassi

Nonostante tutele rafforzate come il ’diritto al ripensamento’ gli esperti di Banca d’Italia invitano a fare attenzione a Tan e Taeg.

Credito al consumo?. Sì, ma occhio ai tassi

Credito al consumo?. Sì, ma occhio ai tassi

Gli italiani risparmiano di più e si indebitano meno rispetto alla media dei Paesi europei. Nel 2023, il totale dei debiti delle famiglie italiane, che include i mutui per le case e altri prestiti per i consumi personali, ha rappresentato il 59,3% del reddito disponibile, mentre la media nell’area euro si aggira intorno al 89,1%. Nonostante ciò, Banca d’Italia, sottolinea come negli ultimi anni sia aumentato il ricorso degli italiani al credito ai consumatori, rendendo l’Italia uno tra i Paesi europei che ne fa più uso. Ma di cosa si tratta? Il credito ai consumatori è un finanziamento che si può richiedere solo per bisogni personali. Quando questo finanziamento serve per acquistare un bene o un servizio – per esempio un’auto, un televisore o un corso di formazione – viene chiamato prestito finalizzato, se viene richiesto perché si ha bisogno di denaro liquido, è definito prestito non finalizzato.

Il credito ai consumatori prevede finanziamenti che possono variare dai 200 ai 75mila euro, che vengono erogati da istituti bancari o società finanziarie autorizzate, tramite fornitori di beni e servizi, come negozi appunto. Sono previste protezioni aggiuntive, dette “rafforzate”, come il diritto al ripensamento entro 14 giorni o il diritto di richiedere la risoluzione del contratto qualora il venditore fosse inadempiente.

Ma quali sono gli aspetti da confrontare? Innanzitutto Banca d’Italia consiglia di consultare sempre più di un intermediario per trovare l’offerta migliore, ricorrendo anche a un confronto online sui siti specializzati. È importante, inoltre, tenere presente che il costo di un prestito non si limita alla restituzione dell’importo prestato e agli interessi, ma può includere anche commissioni, come quelle per l’apertura della pratica e la gestione del finanziamento, e altri oneri, come imposte e polizze assicurative. Quando si trovano offerte commerciali a tasso zero, è fondamentale comprendere a quale tasso si riferiscano. Sono due i tassi principali da considerare: il Tan (Tasso annuo nominale), che rappresenta l’interesse percentuale applicato dalla banca o dall’istituto finanziario, e il Taeg (Tasso annuo effettivo globale), che include tutte le altre spese e commissioni. Infine, Banca d’Italia rinnova la regola d’oro da applicare a tutti i contratti: mai firmare ciò che non si comprende, in banca, online o dentro un negozio.

A cura di Sofia Spagnoli