La disinformazione e i discorsi di odio prolificano rapidamente grazie agli strumenti digitali. Le fake news che spesso di diffondono a macchia d’olio sui social, ma anche sui media tradizionali, finiscono per alimentare stereotipi negativi e tensioni. Come fare a porre un argine a questo problema? L’Ue ha pensato di fornire strumenti, informazioni e suggerimenti pratici per aiutare a individuare e contrastare le informazioni false o ingannevoli. L’obiettivo è proteggere gli utenti, mettendoli in condizioni di difendersi dalle false notizie, salvaguardando al tempo stesso la libertà di espressione.
Sull’European Youth Portal, che come dice il nome stesso è il Portale Europeo per i Giovani, si possono trovare alcuni consigli utili contro le bufale e i contenuti dannosi. Innanzitutto bisogna tenere presente che lo scopo della disinformazione non è necessariamente convincere, ma confondere. Perciò, quando si hanno dei dubbi, innanzitutto bisogna cercare il nome dell’autore inserendolo in un motore di ricerca per verificare che si tratta di una fonte autorevole e qualificata. Altro suggerimento: diffidare dei titoli iperbolici, o delle foto ad effetto, e non lasciare mai che le emozioni annebbino le proprie capacità di giudizio. Gli indirizzi Url strani, lunghi e complicati sono campanelli d’allarme.
Non bisogna poi dimenticare che spesso anche la satira e le parodie possono assomigliare a delle notizie false. Ma la vera manipolazione delle informazioni è quella che spesso gioca sui propri preconcetti: tendiamo infatti a dare maggiore fiducia a ciò che più corrisponde alle nostre convinzioni.
Se si hanno ancora dei dubbi, possono essere fugati dalla rete internazionale di fact-checking che riunisce siti, testate giornalistiche e aziende votate alla verifica delle fonti. Altra regola d’oro: prima di credere a qualsiasi cosa si legga, si guardi o si ascolti, è bene pensare in modo critico, verificando le fonti prima di condividere un link.
a cura di Maurizio Costanzo